SAN DONA' DI PIAVE - «Sembravano tanto delle brave persone, ci facevano i complimenti sulla casa e si interessavano di mio figlio». Poteva finire come spesso capita: la richiesta di andare in bagno per frugare nelle stanze, oppure una semplice distrazione, o magari la segnalazione di un finto incidente a qualcuno dei familiari con la necessità di avere del denaro. Ai due coniugi sandonatesi è andata bene perché la figlia, uscita un attimo per una commissione, nel rientrare ha suonato al campanello, mettendo in allarme i due truffatori lo scorso fine novembre, in via Verdi.
COLPO SVENTATO
Le due vittime designate, una coppia di anziani coniugi, lui neo novantaduenne, lei due anni in meno.
I due truffatori erano una donna ed un minore, all'apparenza stranieri. «Avevano suonato chiedendo di mio figlio ricorda l'anziana coppia e così li abbiamo fatti entrare: la donna sembrava tanto una brava persona e pareva impossibile che avesse intenzione di farci qualcosa. Quando è poi arrivata mia figlia, avevamo appena iniziato a parlarci; ci facevano tanti complimenti per la casa e per i mobili». La figlia li aveva lasciati da soli per qualche minuto, giusto il tempo per andare, con il marito, al negozio all'angolo. Caso ha voluto che avesse dimenticato le chiavi e per questo ha dovuto suonare al campanello di casa, mettendo in allarme i due. «Li abbiamo incontrati sulle scale: li ho fermati, chiedendo cosa ci facessero, e la donna ha risposto che cercavano lavoro e poi sono fuggiti». La donna lancia un appello: «Non lasciamo mai soli i nostri anziani. Ed a loro diciamo di non aprire mai a nessuno». Qualche giorno fa, sempre a San Donà, un altro tentativo di furto, sventato grazie all'intervento dei Carabinieri che hanno rincorso il truffatore, arrestandolo: un 19enne, di origine napoletana, si era fatto consegnare, da una donna di 88 anni, oggetti in oro del valore di 40mila euro. La tecnica utilizzata, quella del finto Carabiniere che chiede soldi per evitare che un parente passi dei guai con la giustizia.