Tra le navate scavate nella roccia, teche di vetro racchiudono una quindicina di corpi mummificati: temperatura e umidità costanti e la presenza di una sostanza chimica nel terreno hanno determinato, in oltre due secoli, la crescita di un fungo che, essiccando le cellule umane, ha lasciato intatti i tessuti favorendo l'ottimo stato di conservazione dei cadaveri. Il sottosuolo della cripta, infatti, alla fine del '700, era un luogo di sepoltura comune e quando un editto napoleonico del 1806 ordinò la riesumazione dei corpi per collocarli in cimiteri fuori dalle mura cittadine i frati cappuccini, titolari della parrocchia, scoprirono le mummie e decisero di ripulirle per farle studiare da esperti.
Ancora oggi si possono vedere lineamenti del viso, le orecchie, i capelli rimasti attaccati al capo, i denti e la pelle che ricopre le ossa. Secondo una leggenda, la terra con la quale si tumulavano i morti venne portata a Ferentillo dalla Terra Santa. A ogni corpo mummificato corrisponde una storia: c'è un soldato di Napoleone morto impiccato, ci sono due sposini cinesi giunti a Ferentillo non si sa come, una mamma morta di parto con il suo neonato, una contadina col vestito ancora intatto, l'avvocato del paese morto ammazzato e un personaggio chiamato dai frati «il gobbo Severino».
Molte notizie su di loro ci sono giunte dagli archivi ecclesiastici e da tradizioni orali. Tra il '700 e l'800 anche questa zona dell'Umbria fu colpita da una tremenda epidemia di peste nera ed è probabile che molte persone decedute a causa di questa malattia siano state tumulate qui. A Ferentillo sorge anche l'Abbazia romanica di San Pietro in Valle, costruita tra il IV e il VII secolo, che custodisce affreschi con scene dell'Antico e Nuovo testamento. Vale sicuramente una visita. A una decina di chilometri da qui si trovano le maestose cascate delle Marmore: uno spettacolo da non perdere.
Informazioni sul Museo delle Mummie di Ferentillo: www.comune.ferentillo.tr.it/portale_turistico; cell. 3356543008, biglietto intero: 3 €.
I NOSTRI CONSIGLI:
Dove mangiare e dormire:
A poca distanza dalle cascate delle Marmore, immerso nel verde della Valle del Nera, con annessa azienda agricola, il ristorante Piermarini (via Ancaiano 23, Ferentillo, www.saporipiermarini.it, tel. 0744/780714) propone piatti della tradizione locale preparati con materie prime di stagione (un pasto: da 30 €). La tenuta produce tartufi neri e olio extravergine. La residenza Piermarini mette a disposizione degli ospiti anche con camere con ingresso nel parco privato (una doppia da 80€).
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