Viaggio nello Yunnan, il paese fra le nuvole

La Foresta di pietra
di Luisa Mosello
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Venerdì 9 Ottobre 2015, 00:44 - Ultimo aggiornamento: 5 Novembre, 14:52
La Cina che non ti aspetti. O meglio quella che vorresti trovare oltre le più conosciute Pechino, Shanghai e dintorni. Quella inzuppata di scenari fiabeschi, di natura potente e di umanità d'ogni foggia e tradizione. Sì perché nello Yunnan, la regione a sud del Paese, al confine con il Vietnam, il Laos ed il Myanmar, convivono ben 26 etnie, oltre un terzo delle cinquanta minoranze etniche presenti in Cina. Ciascuna con la sua cultura, le sue abitudini, i suoi costumi, come gli Hui e i Bai che vivono accanto ai cinesi Han e così via.





Qui, dove le montagne proiettano in cielo una specie di arcobaleno definito dagli abitanti "aureola di Buddha", tutto sembra essere avvolto dalle nuvole. Partendo dall’aeroporto di Kunming collegato a quello di Pechino, si arriva nella Foresta di Pietra (o Shilin, in mandarino) un parco composto da formazioni calcaree che spuntato da ogni dove a formare labirinti fatati. Quindi a Jinghong nel distretto dei Dai dove la vegetazione diventa rigogliosa e la natura generosa nasconde una perla, la Valle Segreta degli Elefanti nella regione del Xishuangbanna. Difficile pronunciare i nomi di questi luoghi ma una volta appurata la loro bellezza diventano molto più facili.



LA CITTÁ VECCHIA DI LIJANG

Ai piedi dell’altopiano tibetano ecco Lijiang, centro della minoranza etnica Naxi. Con la città vecchia di Dayan, villaggio Naxi molto romantico, costellato da canali, ponti, sentieri di pietra, edifici di legno che la rendono la Venezia cinese A una trentina di chilometri si trovano la Montagna del Dragone di Giada e Neve e la Gola del Balzo della Tigre due spettacoli della natura che lasciano senza fiato La sommità, ricoperta di nevi perenni che si stagliano contro il cielo di un azzurro acceso, tocca i 5,596 metri di altitudine. A piedi si può arrivare fino ai 4,506 metri del Prato degli Abeti tra le Nuvole, un nome di certo non casuale. La Gola del Balzo della Tigre invece è considerata una delle gole più profonde della Terra.



A DALI E ALLE TRE PAGODE

Fino a Dali, una delle città più affascinanti della Cina, con i suoi tetti color oro.Con più di duemila anni di storia, Dali è la capitale dell’antico regno di Nanzhao, ad un’altitudine di circa 1.900 metri, tra il lago Erhai e la Montagna di Giada Verde (Cang Shan in mandarino). A nord da non perdere le Tre Pagode. La più alta ( 72 metri) venne costruita nel nono secolo dopo Cristo. Intorno una campagna punteggiata di villaggi e templi, tra cui il Tempio di Zhonghe, da cui si ammira il lago Erhai, una visione che sembra uscita da un antico dipinto cinese A una ventina di chilometri poi c'è la città di Xizhou con l’architettura tradizionale della minoranza etnica Bai.



IL THE PU-HER

Da queste parti si può anche sorseggiare una qualità fra le più pregiate al mondo, quella del Pu-erh. Che deve il suo nome alla zona di produzione, la provincia cinese di Puerh, nella regione di Ying-Shen, nello Yunnan. Tante le proprietà curative di questo tè rosso meno conosciuto dell’ormai famoso tè verde. Usato da star come Madonna, Victoria Beckham o Jerry Hall è indicato per facilitare la digestione, sgonfiare e drenare. Secondo la medicina tradizionale cinese è in grado di ridurre il livello di colesterolo nel sangue ed è un ottimo ricostituente, E’ detto tè post fermentato perché subisce una lavorazione molto particolare che fa tutt’ora parte dei segreti di stato cinesi. Dopo la raccolta le foglie vengono stese su telai per essere sottoposte ad una prima fermentazione.



Successivamente sono selezionate, fermentate una seconda volta e spesso fatte invecchiare sotto terra. Alcune sono addirittura lasciate affinare in cantina per anni. Per godere di tutti questi tesori nella maniera giusta occorrono non meno di dieci, dodici giorni. L’autunno è uno dei momenti migliori per partire. Per saperne di più: www.turismocinese.it.