La nuova strategia della flotta russa schierata nel Mar Nero è quella della cautela, dopo che una serie di attacchi di droni marini ucraini hanno decimato la marina di Putin nella regione. Le navi di Mosca sono state prese di mira dall’Ucraina durante tutta la guerra: l’obiettivo era colpire Putin in Crimea, che funge da hub logistico centrale di Mosca e che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è impegnato a riconquistare. «Recentemente si è verificato un incidente interessante quando i russi hanno inviato due unità navali per scortare le loro navi dal Bosforo. Non accade spesso, solo una volta al mese. Ad un certo punto, però, le imbarcazioni si sono voltate e sono tornate indietro», ha detto Dmytro Pletenchuk, portavoce della Marina ucraina. Non è chiaro quale sia il motivo dell’inversione di marcia, ma Pletenchuk ha ipotizzato che i comandanti delle navi possano essere stati informati di una minaccia. «Le navi sono state costrette a spostarsi lungo il confine turco, nascondendosi di fatto nelle acque territoriali turche. Quindi non hanno preso la strada più breve, che avrebbero normalmente seguito, ma sono fuggite», ha aggiunto il portavoce.
L'analisi
Newsweek ha sottolineato che gli analisti dell’Osint hanno individuato una serie di eventi simili nel Mar Nero che hanno coinvolto la flotta russa. «Molto, molto strano - ha infatti scritto Yörük Işık, uno degli analisti, su X - La nave da carico Sparta IV, sanzionata, di proprietà della SC South, battente bandiera russa, arriva fino all’ingresso meridionale del Bosforo, sta per transitare, il traffico viene sospeso a causa della nebbia.
Very very strange: Civilian vessel in name only, @USTreasury sanctioned SC South owned Russian flag cargo vessel Sparta IV, comes all the way to the southern entrance of Bosphorus, about to transit, traffic gets suspended due to fog. Sparta IV turns around & is heading to Aegean. pic.twitter.com/6IXtC4gg3o
— Yörük Işık (@YorukIsik) February 26, 2024
Da un’analisi del Ministero della Difesa britannico emerge che le tattiche della Russia nel Mar Nero non si sono rivelate adeguate: «La posizione difensiva adottata per mitigare l’approccio non convenzionale dell’Ucraina alla guerra marittima non funziona come previsto». L’Institute for the Study of War, un think tank con sede negli Stati Uniti, ha raggiunto una conclusione simile: i successi dell’Ucraina nel Mar Nero hanno costretto la marina a modificare i modelli operativi. Ed è per questo che Mosca sta spostando alcune navi dalla sua base principale a Sebastopoli, in Crimea. L’Ucraina non dispone di una grande marina, ma ha fatto un uso massiccio di droni navali per effettuare attacchi mirati contro i russi, causando la perdita di diverse navi da sbarco, corvette di classe Tarantul, un sottomarino e l’ammiraglia della Russia, la Moskva.