Lungo l'Isonzo la Slovenia è color smeraldo

Panoramica di Caporetto
4 Minuti di Lettura
Lunedì 24 Giugno 2013, 14:08 - Ultimo aggiornamento: 28 Giugno, 13:29

E' un mondo speciale quello che si distende appena oltre il confine di Nova Gorica. Il men per palati fini comprende castelli e parchi naturali, estesi vigneti e vestigia della Grande Guerra, tranquilli villaggi e iper adrenalinici centri attrezzati per la pratica di tutti gli sport di tendenza. Questo mondo speciale ha come filo conduttore il corso dell'Isonzo (Soča, in sloveno) e le sue acque dall'inconfondibile color verde smeraldo. E proprio «Sentiero smeraldo» è denominato l'insieme di itinerari (da percorrere anche in auto) che attraversa la regione, rendendo ancora più agevole la scoperta dei suoi tesori.

Oltrepassata l'area vitivinicola del Brda (il Collio Sloveno) si raggiunge in breve Tolmino (http://www.dolina-soce.com/ita), la cittadina posta al centro di una conca pianeggiante dove confluiscono nell'Isonzo diversi fiumi provenienti dalle montagne della zona. Una passeggiata circolare su sentiero attrezzato si snoda fra gli anfratti della Tolminka e i canyon della Zadlaščica. Passando sul ponte del Diavolo e davanti alla Grotta di Zadlaz, detta anche la Grotta di Dante perché, secondo la tradizione fu proprio la vista di questo sistema di caverne (costituito da tre grandi sale, per una lunghezza complessiva di 1.140 metri e una profondità di 41) avrebbe ispirato la fantasia del poeta in alcune descrizioni dell’Inferno.

Tolmino è anche la più comoda porta d'accesso del Parco nazionale del Triglav, straordinario sistema di vallate e montagne in gran parte ricoperte da foreste dominato dal Monte Tricorno (Triglav in sloveno) che per il suo grande valore simbolico e affettivo è raffigurato anche sulla bandiera nazionale slovena. La mappa dei sentieri e delle principali attrazioni del Parco si può scaricare dal sito dell'area protetta (http://www.tnp.si), oppure si ritira al centro visitatori di Trenta. Pochi chilometri più a nord si arriva a Caporetto (Kobarid). Il Museo dedicato alla Grande Guerra (www.kobariski-muzej.si), dedicato alle sofferenze dei soldati di tutti gli eserciti, fa in parte dimenticare le drammatiche giornate vissute qui dai nostri soldati. Grazie ad allestimenti essenziali ma efficaci il museo racconta la tragedia vissuta da decine di migliaia di giovani sul Fronte dell'Isonzo Proprio per la sua scelta di porre in primo piano le sofferenze dei soldati senza distinzioni di bandiere, il Museo è stato premiato dal Consiglio d'Europa e ripetutamente indicato come esempio di imparzialità e rigore storico. L'emozione continua lungo i sentieri attrezzati che risalgono i pendii intorno a Caporetto e portano tra fortificazioni e trincee risistemate per creare un grande Museo all'Aperto. Merita la fatica l'ascensione alla cresta del Kolovrat, straordinario punto panoramico da dove lo sguardo si spinge fino alla pianura friulana.

Bovec (http://www.bovec.si), è invece diventata la capitale dello sport e dell'adrenalina. La parte del leone spetta agli sport fluviali, rafting e canoa in primo luogo, grazie ai numerosi centri nautici sulle rive dell'Isonzo. Ci sono discese di varia lunghezza e difficoltà e numerose guide fluviali che parlano italiano capaci di tranquillizzare i più timorosi. Ma ci sono anche centinaia di km di percorsi per la mountain bike, scuole di parapendio e volo libero. Da qui si raggiunge (in cabinovia e poi a piedi) anche la vetta del Monte Kanin, altra montagna di grande suggestione storica posta al confine con l'Italia sopra l'abitato di Sella Nevea. I più tranquilli trascorrono giornate comunque indimenticabili sul campo da golf o sfidando trote e temoli che popolano in gran quantità le limpide acque dell'Isonzo. Da non perdere la visita della Fortezza di Kluže (www.kluze.net), definita la porta di Bovec, dalla quale si controllava il transito verso l’interno dell’Austria. La struttura attuale fu costruita dagli Austriaci nel 1882 sui ruderi di precedenti edifici difensivi edificati in varie epoche dai Romani, quindi dai Veneziani e infine, nel periodo delle Provincie illiriche, dai Francesi. La fortezza, che recitò un ruolo strategico importante anche durante la Prima Guerra Mondiale ospita un museo. Nel cortile si svolgono rievocazioni storiche di eventi significativi del conflitto del 1914/18.

Una breve deviazione dalla valle dell'Isonzo porta infine a Idrija (www.rzs-idrija.si), la località mineraria più antica della Slovenia con la seconda miniera di mercurio al mondo per estensione. Interessante la visita della Galleria di Antonio, trasformata in museo minerario. Nel corso del viaggio verso il centro della terra ove i minatori hanno scavato oltre 700 km di gallerie la curiosità viene attratta dalle luccicanti gocce del mercurio nativo, dalla variegata architettura delle gallerie, dalla cappella sotterranea dedicata alla Trinità (XVIII secolo), dalla ricostruzione dei metodi e delle tecniche di scavo. Tornati in superficie lo sguardo è attratto dal castello Gewerkenegg che da 500 anni domina il centro storico di Idrija. Al suo interno si trova il Museo civico che racconta l’eccezionale storia della città e della miniera, l’arte del tipico merletto a fuselli, la vita delle famiglie dei minatori e l’unicità del patrimonio tecnico. Nel 1997 è stato nominato miglior museo d’Europa del patrimonio industriale e tecnico.

Info: Ente Sloveno per il turismo, tel. 02 29511187, http://www.slovenia.info

I NOSTRI CONSIGLI

Hotel Kanin, Ledina 6,Bovec; http://www.hotel-kanin.com; da 48 euro a persona, breakfast incluso. Confortevole quattro stelle che organizza anche vari eventi per gli ospiti come pic-nic, attività sportive, gite, visite ai musei. Dispone di piscina, sala giochi per bambini e grande centro benessere.

Hotel Sabotin, Cesta IX, korpusa 35, Solkan; www.hotelsabotin.com; doppia da 80 euro per notte. In un edificio di inizio Novecento a due km da Nova Gorica, è il comodo punto di partenza di ogni escursione lungo il Sentiero Smeraldo. Particolarmente rinomato il ristorante.

© RIPRODUZIONE RISERVATA