Ai confini della terra, la Bretagna e il “suo” oceano

I colori della Finistère
di Fulvio Fulvi
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Lunedì 22 Settembre 2014, 15:48 - Ultimo aggiornamento: 30 Settembre, 22:13
L'oceano, per chi vive in Bretagna, non un mare ordinario, coincide con uno stato dell'anima. Onde decise sbattono contro le falesie di Pointe du Raz e incombono sulle spiagge, minacciano con la loro irruenza villaggi e borghi. Fanno paura ma danno spettacolo, generano leggende, regalano emozioni e colori che non si trovano altrove in Europa.



I naviganti tremano, quando passano da queste parti. Soprattutto doppiando i capi della Finistére, nel Mer d'Iroise, prima di... imboccare la Manica. L'Atlantico si insacca spinto da nord e da sud, dal libeccio e dal maestrale, nella baia di Douarnenez e nella rada di Brest: ed è come se l'ondulato, profondo blu dell'oceano, si traformasse d'incanto in un bianco effervescente, spumoso, che diventa giallastro a contatto con la sabbia dei pochi lidi. Siamo nella Bretagna meno conosciuta, l'"altra faccia della Francia", dal fascino nordico, rude e marinaro, quella che di solito si saluta passando, con "una foto e via"...



Pointe du Raz è la punta più occidentale del Paese, estremo lembo di terra continentale, un promontorio il cui nome significa, in antico bretone, "corrente rapida". Le scogliere, cantate da Victor Hugo e Gustave Flaubert, si stagliano fino a 75 metri dal livello del mare. È una magia che non si può raccontare. Altro che Saint-Malo, o le celeberrime alte maree di Mont Saint-Michel! Il castello tra le rocce nere della punta di Quiberon richiama quelli delle fiabe, con torri merlate, tetti spioventi, coperture "a matita": ha forme medievali ma venne costruito nel 1910 per volontà di un filandiere di Cholet. Nulla a che vedere, però, con il maestoso Castello di Vitré: medievale sul serio, su uno sperone roccioso della Bretagna orientale, al confine con la Loira: è una fortezza del XIV secolo e custodice un museo con reperti e opere d'arte dell'epoca medievale e rinascimentale.



Tornando nel cuore più sperduto della Finistère, invece, emozioni diverse si provano a Carnac, un sito megalitico con 3000 menhir (alcuni risalenti anche al 6.500 a. C.) che testimonia l'antichissima origine delle popolazioni locali e attribuisce a questi luoghi un fascino fuori dal tempo. La graziosa Audierne, con il suo porto, è la cittadina che vale la pena visitare se si capita da queste parti, venendo dal mare o per vie di terra: case a graticcio in stile medievale, un centro storico di viuzze, graziosi negozi che propongono oggetti della tradizione locale.



I NOSTRI CONSIGLI:



L'Hotel Le Goyen (www.le-goyen.com), ad Audierne, dispone di camere (una doppia a partire da 90 €) e appartamenti con vista sul porto. Nel borgo della Finistèere, si può anche andare a mangiare del buon pesce alla Pecherie, una vecchia casa di pescatori in cui non mancano mai ostriche e aragoste (un pasto: da 40 €).
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