Civita di Bagnoregio, il fascino del borgo silenzioso

Un'immagine del paese, che si raggiunge solo camminando su un lungo ponte
di Fulvio Fulvi
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Lunedì 1 Settembre 2014, 12:59 - Ultimo aggiornamento: 9 Settembre, 10:54

Ha un aspetto surreale, sembra un'isola sospesa. chiamata "citt morente" perch poggia su un'altura di tufo soggetta a lenti movimenti franosi che ne segnano il destino. Per raggiungere Civita di Bagnoregio, nell'entroterra viterbese, a metà strada tra Orvieto e il lago di Bolsena, bisogna attraversare a piedi un lungo e stretto ponte in cemento. Il paese, oggi quasi completamente disabitato, ha origini etrusche e medievali e domina la grande valle dei Calanchi, un complesso di colline anch'esse di roccia argillosa soggette ad erosione a causa del vento, della pioggia e dell'acqua dei torrenti che percorrono la vallata.

Il fascino di questi luoghi è unico come i colori che irradiano: il rosso tufaceo e dei muretti di pietra naturale che cingono il borgo (i cosiddetti "ponticelli") e il bianco dei calanchi. Intorno alla piazza principale, la bella chiesa romanica di San Donato che custodisce un crocifisso ligneo del '400 e un affresco della scuola del Perugino. Il centro storico è costituito da una torre di pietra, edifici trecenteschi e palazzi rinascimentali dai quali si dipana un reticolo di vie e vicoli sui quali si affacciano case medievali con scalette esterne e balconcini fioriti. Da vedere anche il mulino del '500 e la casa natale di San Bonaventura, il cardinale filosofo citato da Dante nel canto XII del Paradiso: «Io son la vita di Bonaventura da Bagnoregio, che ne’ grandi offici sempre pospuosi la sinistra cura».

Da Bagnoregio, dirigendosi verso sud, in direzione di Viterbo, superato il borgo di Montefiascone (patria del celebre vino bianco chiamato Est! Est! Est!) si raggiunge Vitorchiano, ai piedi dei Monti Cimini e in mezzo a fitti boschi. Anch'esso è un borgo medievale aggrappato su un alto e piatto colle formato però da enormi - e stabili - massi di pietra. Ai margini del paese esiste un monastero benedettino (info: www.trappistevitorchiano.it) abitato oggi da monache trappiste: sarebbe stato fondato poco dopo l'anno Mille da alcuni monaci dell'abbazia benedettina di Molesme. Qui, negli orari previsti dalla Regola, è possibile ascoltare, all'interno della chiesa, i canti gregoriani recitati dalle religiose durante le preghiere e le messe della giornata.

Informazioni: www.civitadibagnoregio.it; www.comune.bagnoregio.vt.it

I NOSTRI CONSIGLI:

Dove mangiare:

Trattoria Antico Forno (piazza del Duomo Vecchio, tel. 0761/760016). Tra le specialità, bruschette al tartufo, tagliatelle in salsa medievale. Un pasto: da 20 euro.

Il Ristorante Hostaria del Ponte (www.hostariadelponte.it), in località Mercatello di Bagnoregio, è ricavato in un'antica casa di tufo, con terrazza panoramica. Propone piatti della tradizione viterbese a base di piciarelli, carne di cinghiale, funghi porcini, tartufi neri. Un pasto: da 30 euro.

Dove dormire:

Il B&B "del Prato", nel centro storico di Civita di Bagnoregio, 
(via della Cassa 5, www.bedandbreakfastbagnoregio.com) si sviluppa su due livelli in un edificio antico con eleganti sale dai soffitti in legno e arredi ricercati. Una camera doppia: da 70 euro.

L'Hotel Romantica Pucci (
piazza Cavour 1;
www.hotelromanticapucci.it) è nel cuore di Civita di bagnoregio, in un palazzo con ambienti luminosi e chic. Le suite dispongono di un salottino privato. Ristorante con menu speciali per cani e gatti al seguito degli ospiti. Una doppia: da 80 euro.

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