Se New York, Berlino e Amsterdam hanno fissato regole più severe contro le degenerazioni e le irregolarità legate al sito che pubblicizza appartamenti affittati ai turisti, anche Roma corre ai ripari. C'è un problema di numeri che sta preoccupando non solo gli operatori tradizionali: nel 2015 756mila turisti che hanno visitato Roma hanno alloggiato in un appartamento offerto su Airbnb. Questa cifra, vista la crescita inarrestabile del portale, supererà largamente il milione nel 2016.
L'assessore al Commercio, Adriano Meloni, ha incontrato iniziato una trattativa con i vertici di Airbnb per trovare un accordo, in modo che in rete finiscano solo le offerte regolari, mentre oggi c'è di tutto, anche chi non ha chiesto alcuna autorizzazione. In parallelo parte una stretta, con controlli più severi della polizia municipale, ma viste le cifre su cui si sta ragionando, in questi casi è un po' come tentare di svuotare il mare con un cucchiaino.
Il problema è che il fenomeno dilagante porta evasione delle tasse e svuota il centro storico. Se non si troverà un'intesa - e non sarà semplice - il Comune potrebbe accentuare l'offensiva, come hanno fatto le altre metropoli. «Ma sia chiaro - precisa Meloni - non è guerra ad Airbnb, ma agli annunci su Airbnb di chi affitta in modo illegale».
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