Alla scoperta della Kamčatka, la remota terra dei vulcani

Vulcano Avachinskiy
di Sabrina Quartieri
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Mercoledì 16 Settembre 2015, 17:02 - Ultimo aggiornamento: 18 Ottobre, 13:10

Partire per una remota penisola della Russia orientale più estrema, e ritrovarsi in un angolo di mondo isolato e sconosciuto ai più, ma proprio per questo capace di mostrare ancora intatte le sue bellezze naturalistiche: terra di vulcani, ben 150 di cui 29 ancora attivi, di potentissimi geyser e paese ricchissimo d’acqua (e di salmoni), con 14mila fiumi, 100mila laghi e oltre 400 ghiacciai, la Kamčatka si trova tra il Mare di Bering e quello di Ochotsk, e appare come un luogo dominato dalla natura e ancora scarsamente popolato (400mila persone), capace di ospitare su una superficie di 470mila chilometri quadrati, due grandi parchi nazionali e 17 aree faunistiche protette, dove abitano l’orso bruno e l’aquila di mare di Steller.

In una regione dove il capoluogo Petropavlovsk è una piccola città, i veri padroni sono i vulcani, che formano insieme una sorta di cintura di fuoco di questo lembo di terra lontano che si affaccia sull’Oceano Pacifico.

Non è facile raggiungere la penisola. Dall’Italia, si vola fino a Petropavlovsk via Mosca. Un tour pensato per gli amanti della vacanza attiva, ma accessibile anche a chi è a digiuno di trekking e scalate, comincia proprio dalla città capoluogo, campo base per patiti della montagna, della natura e del paesaggio selvaggio. E dove le ore trascorrono tra brevi escursioni e pause rilassanti nelle piscine termali naturali di Paratunka. Tempo permettendo, assolutamente da non perdere la possibilità di ammirare dalle altezze di un elicottero la spettacolare Valle dei Geyser, un luogo incantevole dove le colonne d’acqua arrivano a raggiungere fino a cinque metri d'altezza.

Gradualmente si comincia la conoscenza di quelli che i locali chiamano i “vulcani di casa”, i più miti e accessibili della regione (tra i 2700 metri e i 3500 metri). Il primo che si incontra lungo il percorso è il Koryasky, poi si prosegue fin quando non ci si ritrova di fronte all’Avachinskiy. Nelle giornate terse, lo scenario che appare agli occhi del visitatore è qualcosa di incantevole. Provare a salire su questo vulcano, alto ben 2740 metri, è un’esperienza indimenticabile: l'ascesa inizia al mattino presto, il dislivello da affrontare è pari a 1100 metri e la durata del tragitto varia tra le cinque e le otto ore. La vista di fumarole, fontane d’acqua calda, cascate ed argille colorate è capace però di ripagare appieno tutte le fatiche compiute. Il giorno successivo si trascorre al vulcano Mutnovsky, famoso per le piccole eruzioni di gas e vapori e per le sue polle d’acqua bollente, e ai crateri di Viljuchinskij e Gorely. Poi, con una passeggiata di circa due ore, si approda, per rilassarsi un po’, alle sorgenti d’acqua calda di Dachnye, che ricordano tanto per i colori, ma in versione miniatura, la bellissima Valle dei Geyser.

Dalla terra vulcanica alle acque dell’Oceano, un’intera giornata del viaggio è dedicata alla Baia di Avacha, che si raggiunge in barca con un’escursione dedicata al “birdwatching” perché, nelle zone dette “Dito del Diavolo” e “Tre Fratelli”, sono tantissime le colonie di uccelli presenti. Ultima tappa dell’uscita in mare, l’isola di Starichkov, per vedere il più grande luogo di nidificazione di gabbiani, fraticelli marini e urie. Di ritorno, i più fortunati potranno avvistare famiglie di delfini, orche ed elefanti marini. Il penultimo giorno in Kamčatka è all’insegna del relax, in un luogo molto amato dai locali: le sorgenti d’acqua calda di Malki, piscine naturali che sembrano piccoli paradisi terrestri. E infine, con lo stress scaricato e una buona dose di energie ricaricate, è arrivato il tempo di tornare a casa, ma solo dopo aver visitato un altro luogo caratteristico dell'affascinante penisola così lontana: il mercato del pesce di Yalizovo (i tour di Metamondo, di 9 giorni e 7 notti, sono in programma da giugno a settembre 2016 e partono da 3.300 euro a persona. Per informazioni www.metamondo.it).