Non solo fraschette: gita ai Castelli per l'apertura di Castel Gandolfo

Castel Gandolfo
di Luisa Mosello
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Martedì 1 Settembre 2015, 00:57 - Ultimo aggiornamento: 5 Settembre, 17:01

"Lo vedi, ecco Marino...". No, non è il riferimento al Sindaco della Capitale, ma il refrain di una nota canzoncina dedicata ai Castelli Romani, veri e propri petali di bellezze naturali e artistiche che circondano la Città Eterna.


Destinazione privilegiata per un week end nel Centro Italia e non solo. Sì, perché fra qualche giorno sarà possibile anche visitare una porzione di terra straniera a pochissimi chilometri da Roma. Dove? A Castel Gandolfo dove si trova un prolungamento dello Stato Vaticano, ovvero la residenza estiva del Papa. Che, a partire dal 12 settembre, sarà aperta al pubblico. Già dallo scorso anno era possibile visitare i giardini, ora anche il palazzo apostolico diventa un museo e spalanca i suoi portoni. Ogni sabato, si potrà arrivare direttamente con il trenino della stazione vaticana usato di solito per eventi speciali. Per ripercorrere cinquecento anni di pontificato attraverso ritratti di 51 pontefici, da Giulio II fino a Francesco, abiti liturgici e cimeli papali. E nel cortile si potrà anche ammirare la Bmw usata da Giovanni Paolo II nei suoi spostamenti estivi fin qui sulle sponde del lago di Albano.

Rimarranno invece privati gli appartamenti riservati a papa Francesco (che ci è andato ma solo di passaggio) e al papa emerito Benedetto XVI che quest'anno vi ha trascorso due settimane in vacanza.

Il biglietto comprenderà l'ingresso anche ai Musei Vaticani, alla Cappella Sistina e alle Ville Pontificie. Una curiosità "laica": la prima cassetta postale del mondo fu collocata proprio a Castel Gandolfo nel 1820 in piazza della Libertà dove si trova tuttora. DAL SACRO AL PROFANO Dalla residenza papale alle bellezze di tutti i Castelli Romani il passo non é lungo. Certo deve andare dal sacro al profano ma il passaggio é sempre condito da storia e tradizione. Nel complesso, i paesi compresi in questa area a sud est della Capitale oggi sono 17. Oltre a Castel Gandolfo ci sono: Nemi, Albano, Ariccia, Frascati, Genzano, Grottaferrata, Lanuvio, Marino, Montecompatri, Monteporzio Catone, Rocca di Papa, Rocca Priora, Colonna e Velletri. Da quest'ultimo, che si é aggregato solo alla fine dell'Ottocento, poi si sono staccati Lariano e Ciampino che prima facevano parte del suo comune.

La denominazione “Castelli Romani” appare nel Medioevo quando Roma si spopola per la carestia e l’impoverimento provocato dall'assenza dei papi che si sono ritirati ad Avignone. É così che molti romani, abitanti nei quartieri baronali, si spostano nei castelli dei rispettivi Signori (Savelli, Annibaldi, Orsini, Colonna, Sforza-Cesarini) sui colli Albani e Tuscolani. Da sempre amati dal popolo per le feste paesane e le scampagnate che sapevano, allora come ora, di vino e porchetta, canti e “saltarelli”, ciascuno offre un motivo che vale una gita fuori porta, e anche più volte all'anno. Soprattutto per chi vuole unire natura, arte e gusto.

DALLE VILLE TUSCOLANE ALLE FRASCHETTE

Frascati offre un mix di proposte: le sue Ville di grande fascino come la monumentale Aldobrandini, i festival (fra i prossimo da annotare dal 20 al 25 settembre Frascati Scienze per la decima edizione della Notte dei ricercatori) e le sue "fraschette" angoli di pura convivialitá dove bere vino in compagnia. Si chiamano così perché riprendono l'antico nome Frascata che indicava le capanne di frasche in cui vivevano i boscaioli nel Medioevo dopo la distruzione di Tusculum. Da qui l'usanza, per i viticoltori del tempo di mettere una cesta carica di foglie sopra l'ingresso del locale per indicare il nuovo vino pronto da bere. Così a Marino noto per la Sagra dell'uva la prima domenica di ottobre e le sue fontane (collegate alle condutture pubbliche) che invece dell'acqua offrono il nettare di Bacco. E ad Ariccia famosa per la sua porchetta che introduce a tutto gusto il magico Palazzo Chigi.

E poi come non organizzare un weekend a Nemi con il suo lago da cartolina da assaggiare con gli occhi e in primavera con le gustose fragoline. E a Monte Porzio Catone rinomato per i prodotti tipici, come lo é Genzano per la sua Infiorata in estate e il suo pane che si contende il favore delle tavole con quello di Lariano. Fino a Montecompatri sempre più vicina al centro della Capitale perché da qualche mese raggiunta dalla linea C della metropolitana romana. Da non perdere infine le ottobrate fuoriporta in tutti i Castelli: un vero e proprio rito che celebra la chiusura della vendemmia con tutti i sapori e i colori della romanitá. Sia sacra che profana.