Una volta nella vita: alle Cook, le isole dell’Eden

Spiaggia di Aiutaki alle Isole Cook
di Marina Moioli
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Giovedì 18 Settembre 2014, 10:37 - Ultimo aggiornamento: 26 Settembre, 14:55

“Kia Orana!”. Con questo festoso “Benvenuti” i cordiali abitanti accolgono salutando i turisti che arrivano alle isole Cook, l’arcipelago dell’oceano Pacifico che rappresenta un vero Paradiso in terra.

Una delle mete di mare più belle del mondo, ideale per chi cerca itinerari lontani dal turismo di massa, una meta davvero esclusiva e diversa, dove i sorrisi degli abitanti sono ancora sinceri. Quindici isole in un’area che si estende per due milioni di chilometri quadrati (il gruppo meridionale comprende il 90% dell’area totale delle Cook ed è composto da isole di origine vulcanica, con Rarotonga, Aitutaki, Atiu, Mitiaro, Mauke e Mangaia, mentre a nord c’è un gruppo di atolli corallini poco popolati), a più di 25 ore dall’Italia, con 12 ore di fuso orario. Un Eden pieno di banchi corallini e atolli remoti, spiagge di sabbia bianca e verdi monti vulcanici.

Gli antenati degli attuali abitanti delle isole vi arrivarono prima dell’anno Mille sulle loro gigantesche canoe doppie durante la grande migrazione polinesiana, guidati dalle stelle e grazie alla loro fantastica abilità marinara.

I primi esploratori furono spagnoli ed è solo nel 1773 che il Capitano James Cook, da cui l’arcipelago ha preso il nome, avvistò l’atollo Manuae e in un viaggio successivo scoprì anche Palmerston, Mangaia e Atiu.

Curioso è scoprire che il Capitano Cook, che ha dato il nome all’arcipelago, tralasciò Rarotonga, l’isola più grande e la capitale (con circa 12 mila abitanti). La sua ciurma (era il 1773) avvistò l’atollo Manuae e, in un viaggio successivo, mise piede sulla piccola e disabitata Palmerston. Ad esplorare Rarotonga furono, invece, i ribelli del Bounty, che si ammutinarono mentre navigavano tra queste acque.

Oggi come allora si gira in uno spazio montagnoso ma circondato da spiagge bianchissime (tra cui quella di Muri), attorniate completamente da un’incredibile barriera corallina. Ovunque, il profumo dei fiori e la bellezza dei colori. Da non perdere ogni sabato a Raratonga, dalle sei a mezzogiorno è il Punanga Nui Cultural Market, una via di mezzo tra un mercato agricolo, dove i contadini vendono i loro prodotti, e un mercato di souvenir. In aprile qui si celebra l’Island Dance Festival Week, una manifestazione di gare di danza che culmina con l’elezione del danzatore e della danzatrice dell’anno.

Ad un’ora di volo c’è Aitutaki, definita la piccola Bora Bora, isola corallina da sogno e con una strepitosa laguna. Qui sembra veramente di vivere le avventure di in un romanzo e viene voglia di “giocare” ai naufraghi in mezzo all’Oceano. Intorno, come un’elegante collana di perle nere (sono un’altra ricchezza dell’isola vendute un po’ ovunque), si trovano i “motu”, le piccole isole di sabbia bianca e palme formatesi lungo la scogliera corallina.

Un altro luogo magico è One Foot Island, un isolotto di sabbia cangiante in mezzo al turchese e bianco della laguna. Assolutamente da vedere è anche l’isola più selvaggia e defilata dell’arcipelago, l’isola di Atiu. Chiamata anche Enuamanu (che letteralmente significa “terra degli uccelli”), è sorta dal mare su banchi di corallo preistorico con vegetazione spettacolare: un vero Jurassic Park con pochi abitanti, solo 450, e pochi turisti e tanti bambini che pedalano in bicicletta a piedi nudi. Qui ogni cosa arriva dalla Nuova Zelanda con una nave speciale che però non ha mai una cadenza regolare. “Arriva quando la vedi spuntare”, dicono da queste parti.

Il luogo ideale per dirsi “Ti amo”

Le Cook sono anche la meta ideale per un viaggio di nozze all’insegna del romanticismo. Ma non tutti sanno che qui vengono organizzate cerimonie di tutti i tipi, sulla sabbia oppure a bordo della tradizionale canoa Tii-o-tonga Vaka. E non manca la possibilità di farsi benedire da un sacerdote cattolico. Il matrimonio celebrato alle Cook ha valore legale e viene trascritto a tutti gli effetti anche in Italia. La tradizione vuole che dopo la cerimonia ogni coppia di sposi pianti una palma sulla spiaggia per simboleggiare un nuovo inizio.

Un pacchetto wedding planner viene offerto dall’Aiutaki Lagoon Resort: www.aiutakilagoonresort.com

Informazioni turistiche

www.cookislands.travel/italy

Come arrivare

La compagnia aerea che permettono di raggiungere le isole Cook è la Air New Zealand (www.airnewzealand.it), con partenze da Roma e Milano via Los Angeles, Auckland o Sidney. La Air Rarotonga (www.airraro.com) assicura i collegamenti interni.

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