Rieti, il silenzio e le preghiere
a ricordare tutti i morti del sisma
di Accumoli e Amatrice di un anno fa

Rieti, il silenzio e le preghiere a ricordare tutti i morti del sisma di Accumoli e Amatrice di un anno fa
di Alessandra Lancia
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Mercoledì 23 Agosto 2017, 06:44 - Ultimo aggiornamento: 13:58
RIETI - «All'inizio le persone hanno parlato più del terremoto e meno dei sentimenti perché è gente di montagna e perché sono sentimenti dolorosi che fanno rivivere il trauma. Il passaggio successivo è stato parlare delle persone che non ci sono più, delle vittime. Qui ognuno ha perso qualcuno, amici, famigliari ma anche i nemici. Ha tanti volti il lutto del terremoto. Adesso invece hanno contatto con il vuoto, con la sospensione: sembra non esserci Dio, sembrano non esserci grandi sentimenti, rimane solo il vuoto, l'attesa, la rassegnazione e le difficoltà. Non sappiamo cosa fare dopo, se non continuare ad esserci».

IL «VUOTO»
Padre Massimo Fusarelli racconta così a Rai Storia i suoi otto mesi tra la gente di Amatrice e Accumoli. «Continuare ad esserci»: in questi giorni sembra facile, l'attenzione dei media è tornata spasmodica, per via dell'anniversario. Rumore sul rumore dei camion, delle ruspe. Ma stanotte è silenzio quello che chiedono i sopravvissuti, messaggio neanche troppo in codice per giornalisti e politici.

APPUNTAMENTO
Il primo appuntamento è per stasera alle 21 ad Accumoli, dove il vescovo Pompili guiderà una Via crucis tra i nuovi villaggetti: il cuore del paese che della scossa del 24 agosto fu epicentro e che alla fine contò 11 morti resta lontano e muto, ci si muoverà nella zona nuova. Una chiesa ancora non c'è, neanche provvisoria, ma per il prete di qui, don Stanislao, «prima vengono le persone, poi le case, poi se si può le chiese». E ancora non si può.

NEL CUORE DELLA NOTTE
Poi nel cuore della notte ci si sposterà ad Amatrice: il punto di ritrovo è all'1,30 al tendone issato dalla Diocesi nel campo sportivo. Qui verranno lette le brevissime biografie dei 239 morti ad Amatrice riportate nel libro «Gocce di Memoria» di Sabrina Vecchi. Intorno alle 3 ci si muoverà verso il parco «Padre Minozzi» con una fiaccolata. Poi, alle 3,36, il rintocco della campana, uno per ognuna delle vittime. Seguirà una liturgia della parola presieduta dal vescovo Pompili insieme ai sacerdoti che in questi mesi si sono prodigati per la gente del paese. Finita la liturgia si aspetta il mattino, e alle 11 di domani il momento pubblico di ricordo e commemorazione, la messa celebrata dal vescovo, questa sì aperta a fotografi e videoperatori.

Tra le 10,45 e le 12,15 resteranno però chiusi in segno di rispetto tutti i locali del paese, per quella che è anche formalmente una giornata di lutto cittadino. Alle 16 il vescovo si sposterà a Cittareale per una messa e alle 18 tornerà ad Accumoli per un'altra messa.
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