Roma, spari contro il bar: avvertimento al Quarticciolo. Otto proiettili colpiscono la saracinesca, indagini sullo spaccio

Il titolare non sarebbe il destinatario dell’avvertimento

Roma, spari contro il bar: “avviso” al Quarticciolo. Otto proiettili sulla saracinesca, indagini sullo spaccio
di Flaminia Savelli
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Lunedì 1 Aprile 2024, 22:30

Otto spari nel buio contro la saracinesca del bar di via Molfetta, al Quarticciolo, hanno fatto scattare l’allarme ieri mattina all’alba. È stato il titolare del locale a notare la traiettoria dei fori contro l’ingresso dell’attività. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia Casilina che hanno avviato una fitta rete di indagini per risalire agli autori dell’atto intimidatorio. La pista caldissima che stanno seguendo è quella della droga: proprio ai Lotti del Quarticciolo, cioè non molto lontano dal luogo dove è stata scaricata la pistola, c’è una delle più fiorenti piazze dello spaccio della Capitale. Una faida dunque, tra le bande che gestiscono il malaffare nella periferia est della città, potrebbe aver innescato la miccia e quei proiettili potrebbero essere la firma di una delle gang. Al momento infatti i militari escludono che i proiettili fossero diretti al titolare, un romano incensurato che non avrebbe notato nulla di significativo negli ultimi giorni. Anche se tra i clienti del bar non mancano pregiudicati e nomi conosciuti nelle piazze dello spaccio di zona. Ecco perché proprio tra i frequentatori del locale di via Molfetta si stanno concentrando i primi accertamenti. 

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I RILIEVI

Intanto la squadra della scientifica ha sequestrato i proiettili, si tratta di otto munizioni 9x21. Mentre ieri mattina sono state sequestrate le immagini delle telecamere di video sorveglianza della zona. Ancora: non risultano feriti e nessuno, prima del titolare ieri mattina all’alba, avrebbe segnalato gli spari. Gli investigatori stanno comunque eseguendo ulteriori accertamenti nei pronto soccorso degli ospedali della zona per accertare che nessuno sia rimasto coinvolto. Un’indagine complessa che resta, almeno per il momento, circoscritta nel quartiere dove i vecchi equilibri criminali si sarebbero incrinati dopo le maxi operazioni degli scorsi mesi. L’ultima a ottobre quando su disposizione dei carabinieri e della DDA è stata smantellata una “fiorente” organizzazione che proprio al Quarticciolo macinava mezzo milione di euro all’anno tra cocaina, crack e hashish. In manette sono finite 15 persone e tra queste è stato individuato il boss, di origini calabresi già destinatario di ordinanza di custodia cautelare in carcere, condannato in via definitiva per associazione di tipo mafioso in carcere a Parma, e appartenente con ruoli di rilievo in una cosca ‘ndranghetista di Lamezia Terme. 
«Non escludiamo nessuna ipotesi, stiamo valutando tutte le piste investigative per ricostruire quanto avvenuto» ripetono i militari da ieri mattina.

Anche che nel quartiere si sia accesa una nuova guerra per la gestione dello spaccio dopo le maxi operazioni che potrebbero aver lasciato dei vuoti di potere. 

PISTOLE CALDE

Non un caso isolato: la mattina del 25 marzo un altro allarme è scattato quando due colpi di pistola sono andati a segno in via Pian due Torri alla Magliana centrando alla gamba Walter Garofolo, 55enne romano con un passato da narcotrafficante. Le indagini sulla gambizzazione di Garofolo sono ancora in corso. 
Nel 2011 era finito nel mirino degli investigatori per un giro di droga milionario con la Spagna. Il suo nome, inoltre, sarebbe legato anche ai fratelli Capogna che fino al 2020 hanno organizzato e gestito un fiorente giro di coca aprendo poi un canale con la mafia cinese all’Esquilino per ripulire i guadagni milionari all’estero. 
Gli investigatori stanno quindi seguendo la linea del fuoco che ha centrato per otto volte l’ingresso del locale del Quarticciolo e quella che ha colpito Garofalo alla Magliana (su cui indaga la DDA). 

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