Aveva denunciato la scomparsa della moglie sebbene sapesse perfettamente dove si fosse rifugiata per sfuggire ai continui maltrattamenti e alle ripetute violenze. La sua versione insieme a una serie di messaggi di scuse, non ha però convinto i carabinieri di Ardea che hanno ricostruito tutta la storia e arrestato l'uomo, un cittadino romeno di 45 anni. La vicenda risale a qualche settimana fa quando il quarantacinquenne si è presentato alla tenenza dei carabinieri sostenendo che la compagna, una donna di 54 anni, non tornava a casa da oltre una settimana. «Sono preoccupato - avrebbe detto l'uomo ai militari - ormai sono giorni che non si fa né vedere, né sentire. Qualche volta si allontana e non torna per una settimana, ma è passato troppo tempo e temo che le sia successo qualcosa. Aiutatemi a ritrovarla». E mentre chiedeva aiuto, dal suo smartphone mandava messaggi di scuse a una donna.
LE SCUSE
Gli investigatori anche alla luce di alcune discordanze nel racconto fornito dal quarantacinquenne, hanno voluto vederci chiaro e approfondire la vicenda da cui emersa una realtà fatta di violenze sessuali, aggressioni, soprusi e minacce.
«Le chiedo perdono - avrebbe scritto l'uomo alla cognata affinché lei lo riferisse alla vittima - giuro che non lo farò mai più, non le farò più del male. È che mi sono fatto prendere dalla rabbia, ma non succederà mai più. Io la amo. Convincila a tornare a casa. Non posso vivere senza di lei». Un copione già recitato altre volte che prevedeva promesse mai mantenute. Questa volta, però, il quarantacinquenne aveva escogitato un altro modo. Chiedere alla cognata di intercedere con la sorella affinché la esortasse a perdonarlo per l'ennesima volta.