Roma, lo scandalo delle piste ciclabili: strette, insicure e mal collegate. La situazione da Colli Aniene a via della Magliana

I ciclisti rischiano la vita tra vernice cancellata e asfalto dissestato. In molte zone le corsie sono diventate aree di sosta per auto e furgoni

Per Bogliolo - Piste ciclabili. Nella foto: Viale Palmiro Togliatti Paolo Pirrocco/Ag.Toiati
di Laura Bogliolo
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Lunedì 13 Maggio 2024, 07:01 - Ultimo aggiornamento: 07:11

Alcune misurano solo un chilometro: siamo a Colli Aniene. Altre sulla carta esistono ma le strisce di delimitazione soffrono di un disturbo comune alla Capitale: la vernice fantasma è stata mangiata dopo appena un paio di anni di traffico. Succede, ad esempio su via Tuscolana, lungo la dorsale che collega San Giovanni, o su via della Magliana che conquista un primato speciale se si guarda all’asfalto dissestato. I tratti delle piste ciclabili senza protezioni, poi, diventano una “terza” corsia per le auto che invadono con incoscienza lo spazio riservato alle due ruote.

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LA SITUAZIONE

Pedalare su viale Aventino, ad esempio, non è affatto semplice.

Non solo per la presenza dei sampietrini che rendono il percorso scivoloso, o per gli ostacoli improvvisi (numerosi i monopattini abbandonati). Arrivati a porta San Paolo, il mal capitato e poco esperto che sulle due ruote deciderà di procedere verso via Marmorata noterà che la bikeline non solo si restringe: le protezioni in cemento sono state spostate dagli pneumatici degli automobilisti che non si fanno scrupoli: invadono in curva la già strettissima corsia riservata agli appassionati delle due ruote. «Quel punto è pericolosissimo – spiega Fausta Bonafaccia, presidente di Bici Roma – non c’è spazio per pedalare, le auto ti travolgono».

Dal I Municipio, ci si sposta nel VII e pedalare continua a essere un'avventura dove il rischio diventa una certezza. Si sale (in direzione Centro), dopo aver superato la stazione della metro Porta Furba: qui la pista non ha protezioni e si incrocia con chi arriva da via dei Pisoni. Per un tratto quindi il ciclista si ritrova in mezzo a due pericolosissimi flussi di auto che schiacciano (a imbuto) chi è sulle due ruote. «Non solo – commenta Dario Piermarini, di “Settimo Biciclettari” – la segnaletica che dovrebbe delimitare la pista all’altezza di Arco di Travertino è scomparsa, rovinata dal tempo e capita spesso che gli scooter percorrano lo spazio a noi riservato». “Settimo Biciclettari” combatte da anni per creare l’Asse degli Acquedotti. «Ora è allo studio della Sapienza un progetto finanziato dal Comune per creare un tracciato ciclo-pedonale che colleghi il Parco degli Acquedotti con il Parco di Tor Fiscale, il Parco della Caffarella fino al Circo Massimo».

IL PERICOLO

Il pericolo in altre zone è rappresentato da ostacoli. Nella pista di via Conca d'Oro capita di dover frenare, anzi inchiodare, davanti a sacchetti dei rifiuti o il coperchio di un cassonetto. Su viale Ionio e via dei Prati Fiscali, gli ostacoli maggiori sono le auto, parcheggiate impunemente sopra la dorsale costringendo i ciclisti a pericolosi slalom tra le vetture e i bus. Roma città a misura di bikers? «La Capitale si sta impegnando, ma ci vogliono altri investimenti per poter rendere Roma una città sicura per i ciclisti», sottolinea Bonafaccia. «Manca ad esempio – aggiunge – un collegamento con Fiumicino dove c’è stato un grande sviluppo sulle piste ciclabili: dalla Magliana, invece, la pista finisce praticamente sulla Roma-Fiumicino».

A dicembre intanto il Comune ha approvato il progetto definitivo del Grab, il Grande raccordo anulare delle bici. Intanto si continua a morire sulle due ruote. Lo dimostrano quelle bici dipinte di bianco che a ogni romano sarà capitato di incontrare girando per la città. “Monumenti” fatti da volontari per ricordare ciclisti uccisi su strada. Una delle ultime è stata posizionata su via Casilina, zona Villa De Sanctis. “Basta morti in strada, Salvaiciclisti” c'era scritto sullo striscione accanto alla bici bianca posizionata dove è morto, schiacciato da un camion, un 58enne a novembre dello scorso anno.

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