Una strage di gatti e Maciste, un barboncino amato da tutto il paese, finito in clinica in condizioni gravissime. Il borgo di San Polo dei Cavalieri - appena fuori Roma - in questi giorni fa i conti con un killer di animali che l'altro giorno, in piena mattinata, ha sparso nel centro storico una cinquantina di polpette avvelenate, cotte in padella e "servite" con perfidia con tanto di piattini e tovaglioli, posizionati in più punti, tra scalette e vicoli. Il paese è sotto choc per un'azione così spietata. Il fatto che siano spariti molti gatti randagi è l'effetto. È scattata anche la denuncia ai carabinieri per far partire le indagini necessarie ad individuare chi abbia messo in atto un piano simile. Le analisi del contenuto parlano chiaro: celato nella carne un mix micidiale di lumachicida, topicida e un altro veleno che ancora non si è riusciti ad individuare.
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Un caso grave che mette in allarme tutti: sostanze letali cosi potenti sparse in giro sono un grave pericolo anche per i bambini.
Maciste, del resto, si è salvato da morte certa per un'intolleranza che in questo frangente è stata la sua fortuna: «La sua famiglia mi ha detto che è allergico alla carne spiega Moltoni e per questo è andato in indigestione. Non ha quindi assimilato del tutto quei veleni capaci di bloccare reni e colpire il sistema nervoso, e così si è fatto in tempo a fargli una lavanda gastrica. Ma è andato in coma, è rimasto intubato per giorni in clinica, e la convalescenza sarà lunga». Ieri la padrona, Martina, ha fatto sapere che «Maciste è stato dimesso e continuerà la sua lunga terapia a casa», ringraziando tutti per la solidarietà. Ma a San Polo vogliono sapere chi è arrivato a tanto, anche perché non è la prima volta: «Due casi ad agosto alla Crocetta e ora di nuovo al centro, fatti fuori 10 gatti e altri spariti, un cane avvelenato. Che facciamo? Aspettiamo che si avveleni un bambino? Chi sa, deve parlare», è l'appello di Silvia.