Roma, più turisti in periferia: presenze raddoppiate negli alberghi e nei B&b. L'effetto delle metro

Lontano dal Centro si registrano arrivi di americani e nordeuropei: più richieste dal Pigneto al Tuscolano

Roma, più turisti in periferia: presenze raddoppiate negli alberghi e nei B&b. L'effetto delle metro
di Francesco Pacifico
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Martedì 20 Giugno 2023, 06:30 - Ultimo aggiornamento: 09:23

A fare la differenza è la vicinanza a una stazione della metropolitana. Che dalla periferia, anche estrema, permette di arrivare in Centro in 20 o 25 minuti. Certo, una camera con vista sul Colosseo o sul Cupolone mantiene sempre il suo richiamo. Ma nella Roma presa d'assalto dai turisti italiani e stranieri (in testa americani, scandinavi e francesi), sono strapieni anche alberghi e bed & breakfast in zone semicentrali, semiperiferiche e periferiche. Le strutture di San Giovanni, Aurelio, Pigneto, Cinecittà, Tuscolano, Prenestina ed Eur hanno visto aumentare del 50 per cento le presenze rispetto agli anni precedenti al Covid. Anche a luglio Roma sarà presa d'assalto dai turisti. In un mese storicamente poco attrattivo per i vacanzieri, la Capitale - come a giugno - supererà senza grandi difficoltà il milione di arrivi. Ebtl, l'ente bilaterale del turismo, ne ha stimati quasi 5,5 milioni tra maggio e luglio. «Un dato in controtendenza rispetto al passato - spiega l'assessore al Turismo, Alessandro Onorato - anche legato al cartellone degli eventi: penso al concerto dei Guns N' Roses, a quello di Mengoni o allo spostamento da aprile a luglio della Formula E». E questo comporta un aumento di domanda di ospitalità, che trova sempre più sfogo lontano dal Centro. Persino Ostia registra ospiti anche nei mesi più freddi.

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IN PASSATO

Un tempo gli alberghi delle periferie erano soprattutto meta di congressisti o intercettavano il turismo religioso.

Tra il 2020 e il 2021, nel pieno della pandemia, proprio lontano dal Centro, hanno chiuso un centinaio di strutture. Ma questa situazione oggi sembra lontana e non soltanto perché le case vacanze hanno saputo recuperare molto spazio, visto che oltre la metà sono fuori dai Municipi I e II. Spiega Roberto Necci, vicepresidente di Federalberghi Roma: «Scontiamo ancora qualche coda legata alla crisi del Covid, ma fuori dalle zone più centrali registriamo un incremento delle camere vendute rispetto allo scorso anno del 15 per cento. Sommando hotel e case vacanze siamo a un +50 per cento rispetto agli anni prepandemici». Un trend ancora più marcato lo hanno segnato i B&b. Spiega Federico Traldi, presidente dell'associazione di categoria Albaa: «Rispetto al 2022 la crescita degli arrivi sfiora il 20 per cento. I turisti stranieri, abituati come sono a spostarsi con i mezzi pubblici, quando cercano una sistemazione a Roma, guardano alle offerte di camere lontano dal Centro. L'importante è che ci sia una stazione della metro o delle Fs vicino a dove dormono. Senza contare che qui la vita costa a meno, anche se si decide di cucinare in casa e non andare a mangiare fuori». Aggiunge Necci: «La città sta cambiando: il Pigneto o Centocelle, con tutti i bar e i ristoranti che sono nati, ha visto la nascita di tanti servizi, rendendo anche più piacevole la permanenza dei turisti. Cinecittà o l'Eur, con i loro centri commerciali, soddisfano la domanda di shopping. Sono nate così zone a vocazione turistica inaspettate».

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Accanto al boom di turisti si registra un aumento delle tariffe: alberghi e case vacanze costano in media il 25 per cento in più rispetto agli anni preCovid. In Centro come in periferia, dove a fare le differenza, segnala Traldi, «è se parliamo di un alloggio di lusso oppure no». «Il settore - conclude Necci - però sconta l'aumento del costo del denaro e delle materie prime e le chiusure del Covid. Ora si apre un'altra sfida per rendere duraturi questi flussi: noi albergatori dobbiamo continuare a investire per migliorare i servizi, i B&b devono adeguarsi ai nostri standard di sicurezza e qualità».
 

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