Roma, De Rossi: «I risultati orientano i giudizi. Dybala gioca finché sta in piedi. In estate chiederò cambiamenti»

L'allenatore giallorosso alla vigilia di Roma-Juventus

De Rossi
di Gianluca Lengua
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Sabato 4 Maggio 2024, 12:06

Daniele De Rossi si difende e difende anche la squadra dalle critiche, nonostante qualche elemento le meriti. Il tecnico, alla vigilia della partita contro la Juventus, accenna anche ai programmi per il futuro: «Tra prestazioni, media punti, disponibilità, presenza in campo la domenica e minutaggio mi fa rispettare la rosa. Il fatto che a giugno si può cambiare vuol dire che si possono valutare altre caratteristiche. Il Bayer Leverkusen? Il vento del risultato spinge e orienta. E magari dà la forza a chi per tre mesi non vedeva l’ora di scrivere che ero stato surclassato da un allenatore».

La conferenza stampa di De Rossi

A che punto è la gestione del recupero?

«Al punto iniziale. Oggi dovremmo fare altre analisi della condizione fisica di qualche problema che ci siamo portati dietro. Quando giochi giovedì e domenica è difficile prepararla sia al livello tattico tecnico che fisico. La squadra fa da anni percorsi lunghi in Europa e fa grandi partite, ma questo è il bello e il di arrivare lontano in Europa. Le valuteremo oggi le condizioni, il primo giorno è sempre quello in cui ha la meglio l’aspetto emotivo, se perdi senti qualche dolore in più, se vinci il giorno dopo stanno tutti bene e vogliono giocare. Oggi analizzeremo tutto, ma non credo ci siano infortuni veri e propri».

Come si affronta la Juventus?

«Allegri si affronta con grande rispetto. Rispetto per un allenatore che ha fatto la storia del calcio italiano e continua a continuare a guidare una squadra a livelli alti. Tra l’altro io provo simpatia per lui, mio padre mi racconta di quando questo ragazzo molto giovane giocava per lui e lo ho sempre accompagnato nel suo percorso con simpatia. Risultatisti e giochisti non esistono, so quanto è difficile arrivare in fondo a una competizione. Sono allenatori lui, Ancelotti e Mourinho che hanno fatto la storia del calcio. La Juve si allena con preparazione e conoscenza, ha avuto periodo non positivo di risultato, ha avuto partite buone e meno buone in cui ha sofferto parecchio. Vorranno mettere il punto sulla qualificazione in Champions, ma noi abbiamo bisogno di punti. Abbiamo bisogno di una prova eccezionale dei nostri giocatori e fenomenale dei nostri tifosi.

Ci devono sostenere nelle ultime partite e arrivare insieme in fondo spalla a spalla». 

Come sta Dybala? Sarà una partita special anche per lui

«A volte mi nascondo e non mi piace dirvi la formazione. Questa volta è proprio vero, non so come stanno, parleremo, non faremo un allenamento troppo pesante di preparazione alla partita e domani mattina faremo un’altra rifinitura e faremo le ultime due o tre cose. Mi riservo anche con loro. Paulo al di là che sia un ex, sta bene. È triste per la sconfitta, ho corso tantissimo, sta avendo delle prestazioni importanti. Dal punto di vista tecnico lo conosciamo tutti quanti. Dybala finché sta in piedi lo faccio giocare, lui con le sue giocate crea superiorità, può creare un gol in un centimetro quadrato. A volte vedo dei giocatori con caratteristiche talmente spiccate che insisto un po’ troppo. Poi a fine anno vedremo se ho fatto bene».

La Roma ha fatto 18 punti su 33 dopo l’Europa League, in questo momento si sceglie se andare su campionato o Coppa?

«Non è compromesso niente. Dovremo fare un risultato difficile contro una squadra che non ha mai perso. Sarà un’impresa tosta, ma possiamo farlo, l’Atlanta ha vinto a Liverpool 3-0. Al ritorno se facessimo un gol nella prima mezzora chissà a cosa andremo incontro nei successivi minuti. È un sogno nostro e dei nostri tifosi, non facciamo ragionamenti strani. Gestiremo le forze, il campionato è importante per noi, non giocheranno domani gli stessi undici di giovedì e in Germania non giocheranno gli stessi di domani. Non molliamo nessuno dei due obiettivi». 

Un ricordo delle sue partite contro la Juventus?

«Ne ho giocate tante. Una volta abbiamo giocato una partita al Delle Alpi, perdevamo 2-0 o 2-1 e pareggiammo con Zebina. Ero giovane e i risultati con squadre così forti mi sembravano un sogno. Mi ricordo una sotto la neve in Coppa Italia, ho bei ricordi. Forse quello negativo è quando dopo aver perso si è dimesso Spalletti, io feci gol. Quella settimana fu tanto tosta per noi. È un grande avversario da sfidare, è bello sfidarlo all’Olimpico è c’è una posta in palio per noi altissima». 

C’è stata una lezione di calcio da parte del Leverkusen? Domani tra centrocampo e attacco ritiene ci siano alternative valide per fare un tournover?

«Ho letto lezione di calcio mia a Pioli a Milano, ma è stata una partita equilibratissima. Ho letto De Rossi ammazza De Zerbi e io a fine partita ho detto che non c’erano quattro gol di differenza. Ho letto De Rossi ingabbia Tudor e ho detto alla fine che è stata equilibrata. A me questo lavoro non mi cambierà, non vengo a gonfiare il petto se le partite sono più equilibrate di quello che dice il risultato. Intorno c’è una visione della partita poco tecnica, il risultato sposta, offusca o dà l’assist al giornalista per dire quello che deve dire. Se vogliono esaltare me e massacrare Pioli, fanno passare un 1-0 in trasferta, sicuramente bellissimo, come una lezione di calcio perché abbiamo spostato El Shaarawy da destra a sinistra. Lo scienziato del giorno. Il calcio è orientato in base al risultato, alcuni lo fanno perché hanno voglia di farlo, altri perché non hanno gli strumenti per analizzare e capire più a fondo il calcio.

Lo dico con la presunzione di uno che lo conosce, ma senza offesa.  Se io analizzo un film dico che mi è piaciuto un attore o un’attrice, mia moglie magari mi racconta dei dettagli sulla fotografia che io neanche ho percepito. Il calcio è così, si va sul risultato e il vento del risultato spinge e orienta. E magari dà la forza a chi per tre mesi non vedeva l’ora di scrivere che ero stato surclassato da un allenatore. Poi, detto ciò, l’allenatore dell’altra squadra è molto forte, sono una squadra molto forte, ma per la prima mezzora ho visto meglio la mia di squadra. Poi il gol ci ha dato la mazzata, forse per la maniera con cui lo abbiamo preso e dobbiamo lavorare su questo. Si può prendere gol, ma si deve perdere meno la distanza, meno l’ordine in campo. Sono contento della prova dei miei giocatori. Le alternative in attacco ci sono, io faccio delle scelte, considero dei nostri giocatori indispensabili per lo stato di forma. È una squadra costruita in una certa maniera, con pochi giocatori che hanno l’uno contro uno devastante come ne hanno nel Leverkusen».

Ci sono le potenzialità nella Roma per gettare un futuro simile a quello del Bayer Leverkusen?

«Sì, ci sono. Ho parlato non più tardi di ieri con i presidenti. È una squadra che non ha mai vinto nulla in Germania, ha sempre fatto ottime squadre, rivenduto per alimentarsi. Però ha lavorato in una direzione corretta. Con caratteristiche fisiche, di gamba, tecniche, sono cose che andrò a richiedere a giugno. La squadra che ho io ci può permettere di arrivare a giugno. Tra prestazioni, media punti, disponibilità, presenza in campo la domenica e minutaggio mi fa rispettare la rosa. Il fatto che a giugno si può cambiare vuol dire che si possono valutare altre caratteristiche. Essere abituato e avvezzo a fare l’uno contro e vincerlo è una caratteristica che a me piace molto nelle squadre. Della Primavera mi piace Joao e lo tengo sempre con me, deve fare tanta strada ma quando prende palla punta tutti, e va dritto in porta è sfrontato. Non dico che non mi piacciono i miei e vorrei quelli de Bayer, i miei fino adesso mi hanno portato qui, hanno fatto delle cose clamorose che io non dimentico. Gli chiederò uno sforzo incredibile nelle ultime cinque partite, poi non io ma qualsiasi allenatore che programma la stagione prossima, chiederà, analizzerà e cercherà delle qualità nella propria campagna di mercato». 

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