Drongen, quattro case alla periferia di Gent, nelle Fiandre orientali. Quattro case e una stazione di servizio lungo la E40, la superstrada che collega Bruges a Bruxelles. Guido De Pauw la sta percorrendo per tornare a casa. Vive a Ninove, alle porte della capitale. Ha 63 anni, una vita tranquilla e una passione per il Manchester City, condivisa con il figlio Jurgen. Entrambi, sono membri del Blue moon Belgium, un club di tifosi del Manchester City di stanza in Belgio, ispirato alla canzone scritta da Richard Rodgers e Lorenz Hart nel 1934, cantata anche da Elvis e Frank Sinatra, e da qualche anno inno della squadra. Una trasferta imperdibile, a pochi chilometri da casa. L’occasione di vedere dal vivo lo squadrone di Guardiola, una magnifica serata, un partitone, 5-1 al Bruges. Una gioia da condividere con gli altri - circa - 1.500 sostenitori del Man City che erano allo Jan Breydel Stadium. E un ritorno a casa sereno, sulla E40, con il figlio e gli altri amici del club con cui aveva organizzato la trasferta. Dritto fino a Bruxelles. Poi, il signor De Pauw fa una sosta a Drongen, in un’area di servizio.
I FATTI
E nel buio del parcheggio, alle 10.40, Guido De Pauw, riconosciuto come tifoso del City dalla sciarpa che indossava, è stato aggredito, alle spalle, vigliaccamente.
LE CONDIZIONI
«Purtroppo le sue condizioni sono gravi - prosegue il figlio Jurgen -. Io ero avanti, in un’altra macchina, e non ho potuto aiutarlo». I soccorsi lo hanno trasportato all’ospedale di Gent, dove è in terapia intensiva. «Gli amici che erano con lui hanno detto di averlo visto mentre cercava di riprendersi la sciarpa, poi che un istante dopo era a terra privo di sensi». Il figlio non si dà pace. «E’ terribile. Se non fosse corso a riprendersi la sciarpa, sarebbe ancora qui con noi ora. Ma purtroppo è stato colpito alla nuca. È stato lasciato a terra come un cane in un parcheggio. Io non capisco, sono anni che viaggiamo per seguire il City e non abbiamo mai creato problemi, perché prendersela con un signore di sessanta anni?». Già. Il calcio europeo ha ritrovato il pubblico sugli spalti e, purtroppo, la violenza, il razzismo e tutti i riti peggiori che la pandemia aveva solo messo in freezer.