Non solo tango nella Buenos Aires che fu di papa Bergoglio

Plaza de Mayo a Buenos Aires
4 Minuti di Lettura
Lunedì 13 Ottobre 2014, 12:10 - Ultimo aggiornamento: 26 Ottobre, 20:20

Città cosmopolita ed esuberante, Buenos Aires è la più europea delle grandi metropoli sudamericane e ha fatto un balzo in avanti in termini di popolarità dopo l'elezione di papa Francesco, che ne è stato arcivescovo. Composta da una miriade di piccole città e costruita pezzo per pezzo dalle diverse etnie che qui cercarono agli inizi del ’900 fortuna e prosperità, Gli “Italianos” sono tantissimi, tanto che viene anche definita “la città al mondo con il maggior numero di italiani”. Ma in realtà è un vero e proprio “puzzle”, un crogiuolo composto da comunità dalle più svariate origini: spagnola, siriana, basca, tedesca, polacca, russa a cui si aggiungono gli immigrati sudamericani. Tutti riuniti in una città “laboratorio della mescolanza globale”. Le influenze europee si ritrovano nei tratti spagnoli di molte chiese (la Basilica del Pilar e San Ignacio), nei palazzi del quartiere di Recoleta, con i suoi frequentatissimi caffè fino agli accenni veneziani della Casa Rosada in Plaza de Mayo o al monumentale “Palacio del Congreso” in stile greco-romano.

La città di Borges e di Gardel è divisa in quartieri, i barrios. Molto pittoresco è quello italiano di La Boca, contraddistinto dalle facciate vivacemente colorate delle casette e diventato una sorta di museo a cielo aperto, con pittori e artisti di strada a disposizione dei turisti. La Recoleta, invece, è una zona elegantissima per gli splendidi palazzi di stile francese e i negozi di lusso (e nel cimitero del quartiere c’è da vedere anche la tomba di Evita Peron). Il barrio Belgrano è la meta ideale per lo shopping, mentre San Nicolas è il cuore finanziario che riunisce banche, uffici ma anche teatri, ristoranti, hotel e negozi.

La domenica mattina val la pena visitare la zona vecchia di San Telmo dove si tiene un bel mercatino di antiquariato. Da non mancare, infine, la visita alla Casa Rosada, sede del governo, e al Cabildo, antico municipio, entrambi in Plaza de Mayo. Costruita nel 1580, è il luogo più rappresentativo e simbolico di tutta l’Argentina. Il suo nome commemora la rivoluzione di maggio del 1810, che portò all’indipendenza del Paese dalla Spagna nel 1816.

Ma Buenos Aires è soprattutto la patria del tango, “un pensiero triste che si balla” secondo la felice definizione di Enrique Santos Discépolo. Nato lungo le sponde del fiume su cui sorge la città, il Rio della Plata, oggi questo ballo è diventato il simbolo della cultura argentina. Ma anche un business che tira nonostante la crisi, tanto che nel 2010 il sindaco Mauricio Macri, paragonandolo all’importanza della soia come prodotto di esportazione ha definito il ballo “la soia di Buenos Aires” dichiarando: «La città non può coltivare la soia. Non c’è posto. Ma questa città ha la sua soia, il suo oro verde. Ed è il tango».A Buenos Aires le milonghe (come si chiamano i locali di tango) sono circa 300, frequentate per il 60 per cento da turisti stranieri che arrivano per provare sul posto l’ebbrezza di un ballo che è nato nei bassifondi ed è diventato un’esperienza globalizzata. I distretti del tango sono i quartieri di La Boca, San Telmo e Abasto e fanno parte del circuito turistico della capitale argentina. Ma anche chi non è mai entrato in una milonga si fa fotografare per strada accanto a ragazzi vestiti da perfetti ballerini di tango. Chi invece vuole ballare a tutti i costi va al Centro Cultural Borges, alla Catedraldel Tango o alla Viruta, una delle miloghe più famose per danzare tutta la notte tra le braccia dei campioni del mondo e capire l’essenza di un ballo che non ha eguali.

I NOSTRI CONSIGLI

Dove dormire

Four Seasons, Posadas 1086/88, Buenos Aires; tel. 0054 (11) 4321-1200, www.fourseasons.com/buenosaires

Nel cuore del quartiere Recoleta, un hotel esclusivo dotato anche di una prestigiosa spa.

Design Suites Hotel, Marcelo T. de Alvear 1683, Buenos Aires; tel. 0054 (11) 4814-8700, www.designsuites.com

Un albergo boutique situato davanti a una delle piazze più belle di Buenos Aires, a breve distanza da Santa Fe e da Callao.

Dove mangiare

Café Tortoni, Av. de Mayo 825, Buenos Aires; tel. 0054 (11) 4342-4328,

www.cafetortoni.com.ar Fondato nel 1858, è il luogo più storico e caratteristico della città. Qui, dove tutto, legno, marmo, colonne e soffitto di vetro dipinto, riportano ad altri tempi, in una saletta lavorava Borges quando non era a La Biela.

Los Immortales, Av. Corrientes 1369, Buenos Aires; tel. 0054 (11) 4373-5303, www.losinmortales.com Locale tipico argentino da visitate e da provare. Menu di cucina tipica con ottima carne e ricca lista dei vini.

Libreria El Ateneo, Avenida Santa Fe 1860, Buenos Aires; tel. 0054 (11) 4813 4154, www.elateneocentenario.com Una delle librerie-bar-caffè più belle del mondo.

Come arrivare

Si può volare senza scalo da Roma a Buenos Aires con circa 14 ore di percorrenza con Aerolineas Argentinas (www.aerolineas.com.ar) oppure con Alitalia (www.alitalia.com), atterrando nell’Aeropuerto Internacional Ministro Pistarini.

Informazioni turistiche

www.welcomeargentina.com

www.cmila.mrecic.gov.ar

www.ambasciatargentina.it

© RIPRODUZIONE RISERVATA