Un hotel su due senza web in camera

La tipica stanza di un hotel americano. Gli alberghi Usa sono in cima alla classifica di Trivago per il web in camera
di Alessandro Rebbi
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Giovedì 21 Novembre 2013, 14:17 - Ultimo aggiornamento: 1 Dicembre, 10:56
diventato uno dei criteri in base al quale i turisti scelgono l’hotel in cui soggiornare. La connessione a internet in camera, meglio se wifi e meglio ancora se gratuita, non interessa solo agli uomini d’affari e a chi viaggia per business ma a tutti. Nell’epoca degli smartphone diffusi a livello di massa, avere in camera una connessione potente, stabile e gratuita dovrebbe essere come il televisore o l’asciugacapelli: la norma.



Purtroppo non è così, soprattutto in Italia, e lo dimostra una ricerca dell’Osservatorio di trivago.it, basata sulle schede degli oltre 700mila hotel di tutto il mondo prenotabili dal sito.



D’altra parte, l’esperienza dei viaggiatori conferma il dato preoccupante: meno del 54% delle strutture italiane offre ai propri clienti la possibilità di connettersi a internet in camera tramite Wifi o cavo. E nella classifica globale di 35 Paesi questo dato ci pone molto indietro, nelle ultime 8 posizioni, con dietro a noi solo Finlandia, Cipro, Germania, Grecia, Austria, Spagna e Portogallo. Anche a chi scrive ha destato sospetti la strana posizione della Finlandia, Paese in cui il web è pane quotidiano. Ma l’indagine si riferisce al web in camera e quindi non considera le connessioni disponibili nelle parti comuni degli hotel, molto diffuse.

Chi c’è in testa alla graduatoria? Gli Stati Uniti, dove la connessione in stanza è possibile quasi nel 90% degli alberghi (ma, aggiungo io, spesso a prezzi molto salati), la Nuova Zelanda (82%) e la Romania (78,6%). In quest’ultimo, sorprendente caso è probabile che giochi molto il fatto che in quel Paese le strutture sono poche e moderne, il che fa salire il rapporto percentuale. Stessa riflessione per Serbia (7° posto), Slovenia (6°) e Ucraina (9°) mentre sorprendono meno Canada e Olanda, quarto e quinta con tre quarti degli hotel che forniscono il servizio, Francia e Inghilterra all’8° e al 10° posto con scarti percentuali minimi.

In generale, è possibile dire che nei Paesi come l’Italia o la Grecia con una maggioranza di hotel di piccole dimensioni, a gestione famigliare e comunque fuori da catene e aggregazioni, gli investimenti sui servizi come la connettività sono minori. E i risultati si vedono.
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