Da Lampedusa, lo spettacolo della schiusa delle uova tartarughe caretta caretta

Da Lampedusa, lo spettacolo della schiusa delle uova tartarughe caretta caretta
di Laura Bogliolo
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Martedì 9 Settembre 2014, 18:42 - Ultimo aggiornamento: 18:44

Nessuno glielo ha insegnato, non hanno potuto imparare dalla mamma, perch nascono da sole.

Eppure le vedi cercare il mare come impazzite non appena spuntano con la testolina dalla sabbia. Due esemplari di tartaruga Caretta caretta oggi sono uscite dal guscio sull'isola dei conigli a Lampedusa, inaspettatamente di giorno. Solitamente salutano la vita di notte, ma la storia delle 90 uova depositate sessanta giorni è tutta un pó diversa dal solito.

La tartaruga mamma aveva creato il nido troppo vicino alla riva, c'era il rischio che il mare portasse via le uova. "Evidentemente era stremata, non ce l'ha fatta a depositarle in un luogo più sicuro" racconta un volontario di Legambiente che monitorizza da mesi la situazione. Sono 90 le uove depositata, un settantina quelle rimaste perché i rapaci le mangiano.

Il miracolo della natura vuole che la mamma depositi in alto le uova non fecondate: saranno il cibo per i predatori che lasceranno così in vita le uove con gli embrioni. I volontari di Legambiente hanno dovuto spostare il nido lontano dalle inde, hanno recintato la zona. Sanno precisamente dove le uova si schiuderanno.

Alle due di oggi due tartarughine sono sbucate dalla sabbia, ad accorgersene un ragazzo sdraiato accanto alla recinzione. Sono subito corsi i volontari di Legambiente che hanno coperto con un asciugamano la gabbietta che proteggeva le uova.

La procedura prevede che si debba aspettare l'arrivo di un biologo che deve monitorare e analizzare le tartarughine. Poi si passa alla corsa in mare "assistita". I volontari di Legambiente hanno creato un corridoio in spiaggia, spianato l'arenile, chiesto al pubblico (centinaia di persone) di restare in silenzio perché le tartarughine si spaventano.

Il tratto dalla spiaggia al mare deve essere fatto dalle tartarughine da sole, perché devono riconoscere il luogo dive sono nate per poi tornare e depositare anche loro le uova. La corsa delle tartarughine verso il mare è durata quache minuto, poi i volontari le hanno raccolte, e imbarcate su una canoa. "Le portiamo dive il mare è più profondo e più scuro, gli diamo una possibilitá di vita in più altrimenti i pesci le mangiano". Al largo inizia la loro vera vita: "Da adesso in poi vale la regola della natura, vince il più forte".

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