Idea: passare qualche giorno delle Feste natalizie in Puglia. Un’idea che può apparire strana, dato che la regione è famosa per le attrattive estive. Ma non occorre essere appassionati di arte o buongustai patentati per recarvisi sugli itinerari di Federico II o sulle tracce di frantoi e masserie; basta essere “bambini dentro” e sapersi emozionare e commuovere davanti ai presepi. Sì, perché proprio i presepi viventi pugliesi stanno diventano sempre più un fenomeno che unisce cultura e tradizioni profonde delle genti locali al piacere della visita da parte di turisti e viaggiatori attenti e partecipi.
I presepi viventi in Puglia sono decine, un vero e proprio fenomeno popolare che coinvolge centinaia di persone, anziani, famiglie, bambini, animati e guidati da parrocchie e associazioni culturali e di volontariato.
Si può iniziare da Alberobello, dove i famosissimi trulli diventano lo scenario ideale per un presepe vivente; mentre a Pezze di Greco sono ben 350 i personaggi che animano la scena in un insediamento rupestre del XII secolo. A Sternatia, località salentina, è il griko — l’antica lingua portata qui dai coloni greci dell’antichità — l’idioma parlato dai personaggi del presepe. A Deliceto, all’estremità opposta della regione, sul Gargano, la scena sacra ruota attorno alla figura di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori. Il santo visse in questi luoghi e la sua composizione “Quanno nascette ninn” divenne “Tu scendi dalle stelle”, il più famoso canto natalizio.
Ancora: a Tricase il presepe vivente compie 35 anni, conta 400 personaggi e avrà quest’anno una testimonial d’eccezione: l’attrice inglese Helen Mirren che con il marito possiede una masseria nei dintorni. A Strudà il presepe sarà ambientato nei campi mentre a Foggia il protagonista — con la Sacra Famiglia — sarà l’Imperatore Federico II. Altri presepi saranno allestiti a San Donato e a Specchia oltre che, come detto, in decine di altre località pugliesi.
Un dato comune, oltre alla partecipazione popolare, sarà l’offerta di semplici e gustosi cibi tipici della tradizione natalizia locale. Tra questi, le ncartiddhate, nastrini di pasta fritta composta a forma di rosa e ricoperta di miele per ricordare le fasce in cui fu avvolto Gesù Bambino.
Info: www.mediterraneantourism.it