Nella Valle Reatina sulle orme di Francesco

Nella Valle Reatina sulle orme di Francesco
di Luisa Mosello
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Martedì 25 Agosto 2015, 22:24 - Ultimo aggiornamento: 1 Settembre, 16:46

In cammino. Per scoprire l’universo fuori e dentro sé stessi. E’ l’anima di ogni viaggio che segna sempre un nuovo inizio, una nuova partenza. Passo dopo passo, seguendo il filo di una mappa, geografica ma anche interiore.

Lo facevano i pellegrini di ieri e anche di oggi. Quelli che scelgono di esplorare i grandi Cammini come la via Francigena che nel Medio Evo univa Canterbury a Roma. Non è necessario andare molto lontano. A pochi chilometri dalla Città Eterna, restando nel Lazio la Valle Reatina può rsultare una vera sorpresa. Per le sue bellezze naturali, i tesori artistici e le tante suggestioni che richiamano la spiritualità e il fascino francescano. Che non si respira solo ad Assisi ma anche in quella che è stata ribattezzata la Valle Santa.

DA POGGIO BUSTONE A FONTECOLOMBO

E’ qui che iniziò il Cammino di San Francesco nell'estate del 1208.

Il Poverello di Assisi e i suoi primi compagni decisero di lasciare la cittadina umbra perché la loro scelta di povertà assoluta e di completa dedizione a Cristo non era stata né capita né accettata. Dopo aver attraversato la Valle Spoletana, Cascia e Leonessa arrivarono a Poggio Bustone."Buon giorno, buona gente!" fu il saluto di Francesco agli abitanti del posto, saluto che viene rinnovato ancora oggi. Qui scelse come dimora un piccolo romitorio nascosto nei boschi per vivere a diretto contatto con il creato e ritrovare l’armonia fra sè stesso e l’universo intero. Poi nel Santuario di Santa Maria della Foresta, a cinque chilometri da Rieti, dove creò lo splendido Cantico delle Creature e compì il miracolo della moltiplicazione dell'uva. Il refettorio cstodisce ancora oggi la vasca in cui il Santo avrebbe trasformato un misero raccolto in un esempio di abbondanza. Gli altri luoghi toccati dallo spirito di un uomo sta-ordinario saranno Greccio in cui venne creato il primo Presepe nella notte di Natale del 1223 e Fontecolombo dove nacque la Regola definitiva dell’Ordine francescano.

UN CAMMINO SPIRITUALE E NON SOLO: CURIOSITA’ PER TUTTI I GUSTI

In questi angoli di grande, intensa bellezza da contemplare, immersi fra boschi, vallate, pareti rocciose e pendii è nato l'itinerario del Cammino di Francesco (www.camminodifrancesco.it). Un itinerario lungo 80 chilometri che si può percorrere a piedi, in bicicletta o a cavallo. Meta di pellegrinaggio religioso ma anche di esplorazione interiore. Come dire: una destinazione di vacanza a 360 gradi, per assaporare dimensioni troppe volte dimenticate.

Destinazione molto apprezzata soprattutto dagli stranieri e ancora poco conosciuta dagi italiani che, invece, dovrebbero guardare di più ai tesori vicini prima ancora di andare lontano. Anche perché da queste parti non mancano le curiosità e le chicche da scoprire e da gustare con tutti e cinque i sensi. A partire dall’udito (Poggio Bustone è il paese natale di Lucio Battisti al quale è dedicata una statua celebrativa in piazza) fino al gusto. Per esempio non tutti sanno che san Francesco era un “buongustaio”: gli piacevano i mostaccioli, il pasticcio di gamberi d'acqua dolce e il lardo. Lo rivela una ricerca storica sugli antichi ricettari francescani e benedettini.

Tradizione vuole che la nobildonna Giacomina dei Sette soli, chiamata confidenzialmente frata Jacopa, usasse preparare per lui dei particolari biscotti ogni volta che lo ospitava a Roma. Il santo quando stava per morire, espresse il desiderio di gustare quei dolcetti fatti con mandorle, farina e miele, noti allora a Roma e nel circondario col nome di mortarioli. Quelli che oggi chiamiamo “mostaccioli”, presenti un po' in tutt'Italia con termini e forme leggermente diverse. Come dire dai doni del cielo ai tesori di madre Terra.