Trulli, grotte, ulivi e mare. Viaggio al cuore della Puglia

I trulli di Alberobello
di Fulvio Fulvi
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Lunedì 4 Agosto 2014, 12:08 - Ultimo aggiornamento: 20 Agosto, 18:32
Il verde degli ulivi, il bianco luminoso delle case e dei trulli, il celeste del cielo e il blu profondo del mare. Sono i colori e le forme che si innestano nel paesaggio della Valle d'Itria, sulle dolci colline dell'entroterra pugliese, tra le province di Bari e Brindisi. Accostamenti cromatici mai visti altrove, un piacere per gli occhi.



"Mi sveglio e vedo un paese di sogno" scrisse Gabriele D'Annunzio durante il suo soggiorno ad Alberobello. Un sogno che diventa realtà appena varcata la porta della valle, Castellana Grotte, cittadina di origini medievali famosa nel mondo per il complesso di cavità carsiche sotterranee scoperte nel 1938 e lunghe circa 2 km ma in superficie ricca di tesori "nascosti" come il Convento dei Frati Cappuccini, dove è custodita l'immagine della Madonna della Vetrana o la seicentesca chiesa di San Francesco d'Assisi, in stile tardo-rinascimentale dalla facciata barocchetta, nella quale sorgono sette grandiosi altari di pietra scolpiti da fra' Luca Principino (oggi l'annesso convento è sede del Municipio).



Da Castellana Grotte ad Alberobello, il regno dei trulli, Patrimonio Mondiale dell'Umanità. Le costruzioni a forma di cono imbiancate con il latte di calce col tetto di mattoncini grigi, si dividono qui in due agglomerati, il Rione Monti e l'Aia Piccola, divenuti ormai una specie di museo all'aperto: molti trulli, disabitati o trasformati in negozi di souvenir, si possono visitare, testimoniano la vita quotidiana dei contadini di un tempo, il lavoro dei campi, la convivenza sociale basata su piccoli gesti di solidarietà, le abitudini di povere famiglie di ua volta.



Alle spalle di Alberobello, sopra un colle, sorge Locorotondo, borgo dalla perfetta pianta circolare dove rifulge il biancore delle case, alte e strette, che racchiudono il centro di origini medievali con un reticolo di vie, palazzi barocchi dai tetti spioventi. Più oltre, tuffata nella campagna, Martina Franca, antica ed elegante, con edifici tardo barocchi: è piacevolissimo passeggiare nelle sue vie dove si affacciano ancora donne anziane che sbucciano le fave lasciate essiccare sui davanzali delle finestre: Palazzo del Duca e la Collegiata di San Martino sono le emergenze architettoniche che più colpiscono il visitatore.



Verso il mare, altri due gioielli dal fascino irripetibile. Il primo è Monopoli, detta delle "cento contrade", con chiese, masserie, la basilica cattedrale di Santa Maria della Madia e il porto che si insinua nel ventre della città. Abbarbicata sulle rocce a strapiombo su una baia dell'Adriatico, la deliziosa Polignano a Mare, anch'essa candida e raccolta: sulla costa alta e frastagliata si insinuano quelle che qui chiamano lame, profonde insenature che d'estate si trasformano in spiagge dove potersi crogiolare al sole. Questa è la città natale del cantautore Domenico Mondugno (al quale è dedicato un lungomare) e dell'artista e scenografo Pino Pascali.



I NOSTRI CONSIGLI:



Dove dormire:



Semiramide Palace Hotel (www.semiramidepalacehotel.it), ideale per chi vuole visitare in tranquillità le famose grotte di Castellana. Ambienti eleganti e raffinati, personale cortesissimo, piscina, stanze comode, anche con terzo letto in cameretta annessa (una doppia: da 140 €). Attrezzato centro Spa & Wellness, piscina, chaise-longue e African Style Bar.



Dove mangiare:



Il Caroseno, visicino all'omonima chiesa, nel centro di Castellana Grotte (osteriacaroseno@hotmail.it, tel. 0804961381) è un'osteria in stile moderno nella quale la cucina pugliese viene proposta in versione da vero gourmand. Tra i primi, ordinate i "trascinate" di grossetto alla poveraccia, non perdetevi il classico piatto barese a base di fave e cicorie. Ottimi i piatti di pesce e carne (un pasto: da 25 €).



Dove ritemprarsi dal caldo:



Nella piazzetta prospiciente la porta di accesso al borgo di Polignano a Mare (piazza Garibaldi 22) il "Supermago del gelo" (www.mariocampanellailsupermagodelgelo.it) è una storica gelateria fondata nel 1935 da Giuseppe Campanella e poi gestita, con gli stessi criteri artigianali di un tempo, dal figlio Mario e, oggi, dalla nipote Anastasia. Non uscite dal bar-gelateria senza aver assaggiato lo Speciale Cafffé (con panna e scorza di limone) inventato dal capostipite della dinastia. Tutti i gusti di gelato (e le granite) sono davvero squisiti. Uno su tutti? La mandorla.
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