Lione e il Beaujolais: storia, vini e borghi di campagna

Una veduta di Lione sul fiume Saone
di Fulvio Fulvi
2 Minuti di Lettura
Venerdì 4 Luglio 2014, 18:15 - Ultimo aggiornamento: 21 Luglio, 08:09
Lione come Parigi, regina di charme. Sulle sponde di due fiumi, il Rodano e la Saona, una citt scenografica in cui facile lasciarsi avvolgere dalle atmosfere d'antan del quartiere rinascimentale, un ricamo di vicoli lastricati di pietra sui quali si ergono palazzi sontuosi che celano cortili, portici e le celebri gallerie chiamate traboules (in centro se ne contano 350).



Dal tramonto ai primi chiarori dell'alba antiche lanterne illuminano le vie irradiandole di una tenue luce color giallo-ocra. Agli eleganti portoni si alternano botteghe artigiane e negozi, gallerie d'arte, ristoranti e taverne, hotel di charme. Suggestiva la place de la comédie con l'Hotel de Ville, maestosa l'Opéra National, il teatro cittadino. Il palazzo del Louge du Change, in place du Change, fu costruito nel '600 per ospitare fiere e mercati (in seguito venne rimaneggiato) ma nel 1803 Napoleone lo destinò a chiesa protestante. Il più vasto spiazzo della città, invece, è place Bellecour, lunga 310 metri e larga 200, con al centro la statua equestre di Luigi XIV.



Nella regione che circonda Lione dominano i vigneti: il Beaujolais dai colli armoniosi dove si produce un vino novello e "beverino”, la campagna della Bresse, nella quale si allevano polli robusti da fare in padella con mousse di fegato o farciti al forno, secondo la ricetta del grande chef Paul Bocuse, l'Ain patria di formaggi gustosi e raffinati (come i Blue) e terra dove si parla ancora l'antica lingua patois. Qui, nella basilica di Ars-sur-Formans, del 1862, meta di pellegrinaggi, sono custodite le spoglie di Jean-Baptiste Vianney, il Santo Curato, patrono dei parrocci di tutto il mondo.



Questa è una Francia schietta e rurale nella quale non è raro trovare borghi storici come la medievale Pérouges e Villefranche-sur-Saone (con la chiesa gotica di Notre-Dame des Marais) oppure oasi di pace come il Parc des Oiseaux a Villars-les-Dombes, che ospita colonie di fenicotteri rosa e circa duemila uccelli di 400 specie diverse provenienti da tuto il mondo. Le montagne poi, sono a un passo: nella provincia del Bugey si erge il Gran Colombier, un massiccio di 1531 metri dal quale si gode lo spettacolo dei laghi di Annecy e si scorgono persino Ginevra e il Monte Bianco.



I NOSTRI CONSIGLI:



L'Hotel de la Tour a Chatillon-sur-Chalaronne (www.hotel-latour.com) è ricavato in un'antica casa sul fiume, con una torre come dépendence (una doppia: da 125 €). Elegenza e cucina raffinata nel ristorante (ordinate il pollo della Bresse farcito di foie gras; un pranzo: 50 €). Camere in stile rustico con letti a baldacchino, piscina.



L'Ostellerie du vieux Pérouges (www.ostellerie.com), serve pollo ai funghi e galette (la pizza dolce tipica di questa regione). Un pasto: 50 €.



L'Auberge de l'Ille (www.aubergedelile.com): ospitato in un palazzo del '600, presenta interni in stile moderno e una cucina tradizioonale ma innovativa. Un pasto: 130 €.





© RIPRODUZIONE RISERVATA