Segreti e bollicine di Jesi, patria d'oro della scherma italiana

Jesi
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Martedì 7 Gennaio 2014, 14:22 - Ultimo aggiornamento: 11 Gennaio, 21:53

Elisa Di Francisca, Giovanna Trillini, Valentina Vezzali: ovvero 12 medaglie d'oro olimpiche e 28 mondiali. Tutte nella scherma, tutte made in Jesi. La splendida città murata della provincia di Ancona, nelle Marche, è la culla italiana del fioretto. Merito di eccellenti maestri, certo. Ma perché non immaginare che anche la stessa città non abbia contribuito?

Sono numerose nel centro medievale di Jesi le location dove ipotizzare un duello dal sapore antico. Le mura che cingono per un chilometro e mezzo il centro storico potrebbero essere la quinta più adatta. Ma anche Piazza Federico II sembra indicatissima. E' il luogo dove nacque nel 1194, sotto un gazebo allestito per l'occasione, il futuro sovrano del Sacro Romano Impero.

Jesi però è una città dal delicato animo artistico. Qui è nato anche il compositore Giovan Battista Pergolesi al quale è intitolato il principale teatro jesino, una bella struttura settecentesca con un vario cartellone di eventi organizzati dalla Fondazione Pergolesi Spontini (www.fondazionepergolesispontini.com). Le note del maestro accompagnano però fin nei luoghi più sorprendenti e segreti. Lasciatevi portare, per esempio, nella nuova «casa» di Valeria Moriconi, altra grande donna jesina. All'attrice è dedicato il Teatro Studio, nella chiesa sconsacrata di San Floriano. Qui si rivivono le emozioni trasmesse dall'artista nel corso della sua formidabile carriera attraverso foto, quadri, bozzetti scenici, manifesti, costumi e video (www.centrovaleriamoriconi.org).

Ogni arco, ogni porticato, ogni vicolo conduce verso piccoli grandi gioielli. Interessante, per esempio, il Sas (Studio per le Arti della Stampa) all'interno di Palazzo Pianetti Vecchio, con una importante collezione di macchinari tipografici. Così come l’Enoteca della Regione Marche situata nelle cantine del quattrocentesco Palazzo Balleani che fanno corpo con l'antica cinta muraria. L’Enoteca offre un ventaglio completo dei vini Doc e Docg delle Marche e si può approfittare della visita per una degustazione seguendo i consigli di un sommelier. Principe dell'Enoteca è naturalmente il Verdicchio dei Castelli di Jesi, il vino bianco più premiato d’Italia dalle guide 2014.

Proprio seguendo la filiera del più noto vino delle Marche, meglio ancora se in versione bollicine, si raggiungono in breve tempo alcuni borghi di grande suggestione dove è possibile unire la visita a cantine associate all'Istituto marchigiano tutela vini (www.imtdoc.it) alla scoperta di alcuni dei gioielli della Regione. L'itinerario spumeggiante conduce a Cingoli, denominata fin dai tempi antichi il «Balcone delle Marche» per la sua posizione panoramica. Qui si può sostare alla Cantina Colognola (www.tenutamusone.com), che, tra gli altri, propone il Tango, uno spumante prodotto con sole uve Verdicchio in quantità limitata, secondo il disciplinare del metodo classico, e affinato per oltre 18 mesi in bottiglia sui lieviti di rifermentazione. Di fronte alla Cantina spicca la scultura di Fernando Botero «Cavallo con briglie».

Interessante anche la tappa a Maiolati Spontini, nota per aver dato i natali al compositore Gaspare Spontini. Da vedere la Casa Museo Gaspare Spontini, l'Abbazia di Santa Maria delle Moje e la moderna azienda vitivinicola Monte Schiavo (www.monteschiavo.it) che produce il Brut Tassanare, realizzato con le migliori selezioni di uve Verdicchio ed elaborato in autoclave per 4 mesi con l’affinamento finale in bottiglia.

Gran finale a Cupramontana, il principale centro di produzione e spumantizzazione del Verdicchio.

D'obbligo la sosta a La Colonnara (www.colonnara.it), che iniziò a proporre i primi spumanti già negli anni Settanta, il cui odierno fiore all'occhiello è l’Ubaldo Rosi Verdicchio dei Castelli di Jesi Spumante Brut Metodo Classico Riserva 2007, premiato per il 2014 con i cinque grappoli di Bibenda. L’azienda produce anche l’IceMary, uno spumante dolce, biologico, ma soprattutto senza alcol. E' il primo prodotto col 100% di succo d’uva ad avere contemporaneamente le certificazioni biologico e Halal (rispettoso dei dettami della religione musulmana). Tornati in centro del paese si sosta al Museo internazionale dell'Etichetta, sito all’interno del gentilizio Palazzo Leoni, con circa 100 mila etichette provenienti da tutto il mondo tra cui alcune realizzate da artisti contemporanei come Giorgio Forattini, Arnaldo Pomodoro e Carlo Rambaldi.

Info: Turismo Jesi, tel. 0731 538420, www.turismojesi.it

I NOSTRI CONSIGLI

Hotel Federico II, Via Ancona 100 Jesi (AN), tel. 0731 211079; www.hotelfederico2.it; doppia da 110 euro. Moderno quattro stelle alle porte di Jesi con centro benessere, piscina coperta, palestra e ristorante con specialità regionali.

Hotel Mariani, Via Orfanotrofio 10, Jesi (AN), tel. 0731 207286; www.hotelmariani.com; doppia da 75 euro. Comodo tre stelle nel centro storico di Jesi con parcheggio privato gratuito.

Hostaria Santa Lucia, Via Marche 2/b, Jesi (AN), tel. 0731 64409. Da 28 euro. Cucina tradizionale ma con grandi momenti di creatività, esclusivamente di pesce. Qualità elevata e porzioni ridotte. Per gourmet.

Ristorante Erard, Via Celeste Erard 12, Maiolati Spontini (AN), tel. 0731 705042,

www.erard.it; da 35 euro. Cucina attuale che spazia dalle ricette del territorio a piatti di respiro internazionale. Da assaggiare i Tortelli di ricotta al pomodoro fresco e pecorino e la Frittura mista dell'Adriatico.

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