Infermiera palpeggiata da un detenuto tunisino in carcere: choc a Teramo

L'immigrato diceva di stare male poi ha aggredito la 26enne. Tre giorni fa era stata molestata la dottoressa

Infermiera palpeggiata da un detenuto tunisino in carcere
di Daniela Facciolini
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Lunedì 29 Aprile 2024, 07:50

Infermiera palpeggiata da un detenuto tunisino. Choc nel carcere di Teramo per un secondo, gravissimo, episodio ai danni del personale sanitario al lavoro nella casa circondariale. Un’infermiera di 26 anni, in servizio venerdì a Castrogno, è stata palpeggiata da un detenuto tunisino 27enne che aveva detto di stare male e di aver bisogno di cure immediate, ma una volta nell’infermeria si è avventato sulla ragazza palpeggiandole il seno.

Sono stati momenti molto concitati, le grida della donna sono rimbombate nella struttura. Subito gli agenti della polizia penitenziaria hanno bloccato il tunisino che è stato poi denunciato per molestie sessuali. L’episodio è stato reso noto dal sindacato Sinappe che, nei giorni scorsi, aveva fatto sapere che ad essere stata molestata, da un altro giovane detenuto tunisino, era stata la dottoressa, giovedì scorso in servizio al cercare quando, sempre con la scusa di essere visitato, il detenuto l’aveva aggredita sessualmente. In questo caso il tunisino è stato denunciato per violenza sessuale. A due giorni di distanza, un’altra grave molestia ai danni dell’infermiera.

LE REAZIONI
Su entrambi gli episodi sono intervenuti i sindacati penitenziari. «Fatti deprecabili che non dovrebbero accadere in special modo in carcere – dice il segretario provinciale del Sappe Giuseppe Pallini - Purtroppo nulla si può fare contro dei balordi se non quelli di sottoporli a un carcere duro come la sorveglianza particolare articolo 14 bis del l’ordinamento penitenziario, che speriamo l’amministrazione applichi per dare un segnale forte».

Linea dura anche da parte del Sinappe: «Un problema che stiamo attenzionando da tempo - scrive la segreteria provinciale - con la speranza di una presa di posizione forte da parte dei vertici dell’amministrazione. Attendiamo una direttiva che informi i detenuti della più ampia attenzione prestata alla loro condotta durante le visite mediche, una formazione al rispetto delle donne e delle professioni, e che preveda la tenuta in servizio di tutto il personale necessario. Riteniamo che l’ossessivo congedo preteso e imposto dall’Amministrazione al personale già scarso, abbia facilitato la convinzione nei detenuti di una bassa vigilanza e quindi la possibilità di abbandonarsi a gesti inaccettabili che lo Stato, soprattutto nei luoghi di lavoro, ha l’obbligo di prevenire e condannare. Esprimiamo la più forte vicinanza e sostegno all’infermiera vittima del vile gesto, auspicando che simili fatti non troveranno alcun tipo di minimizzazione e che l’Amministrazione si attivi per l'allontanamento del detenuto coinvolto». Interventi urgenti alle istituzioni per garantire maggior tutele per i professionisti sanitari sono stati richiesti anche dal segretario Ugl Salute di Teramo Stefano Matteucci: «Purtroppo anche a causa del carente numero di agenti di polizia penitenziaria nel carcere di Teramo il personale medico è costantemente a rischio».

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