Da Castel del Monte al caffè Sant'Eustachio: 10 luoghi per innamorarsi dell'Italia

Da Castel del Monte al caffè Sant'Eustachio: 10 luoghi per innamorarsi dell'Italia
di Laura Bolasco
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Domenica 31 Gennaio 2016, 15:01 - Ultimo aggiornamento: 2 Febbraio, 12:25

L’innamoramento ha quasi mai a che fare con i gesti plateali o con le grandi manifestazioni ostentate e scenografiche. L’innamoramento è un’emozione improvvisa, uno sguardo diverso, un movimento inatteso. E questo vale non solo tra le persone.
 


Il quotidiano spagnolo El Pais, attraverso un percorso al limite del sensoriale in giro per l’Italia, ha stilato una lista dei 10 momenti per innamorarsi del nostro paese; 10 sintomi, tra immagini ed esperienze, in cui l’intimità è il filo conduttore che porta l’Italia dritta fino al cuore di chi la guarda e la vive. Ecco che un sapore, una strada o una luce riflessa in uno specchio d’acqua bastano a colpire l’attenzione dell’osservatore: pochi accorti attimi, il tempo che dura la felicità.
 
Il paese
La prima tappa del percorso è Bagno Vignoni nella Val d’Orcia: tutta la Toscana racchiusa in uno scorcio. Le colline verdi, il cielo azzurro e le case color albicocca sono da sempre uno scenario affascinante, ma è la luce del tramonto sulla piscina termale che occupa la grande piazza principale del paese a creare l’incanto di un momento indimenticabile.
 
Una strada
Corso Ercole I a Ferrara sarebbe denominata la strada più elegante d’Italia, se esistesse una classifica a riguardo. Fu costruita secondo un progetto che rese la città una delle più moderne d’Europa anche grazie ai palazzi rinascimentali di marmo bianco che fanno da cornice al viale e contribuiscono all’atmosfera fiabesca che si respira lungo tutto lo stretto lastricato.
Il silenzio della città nelle ore più calde è intervallato solo dal rumore delle biciclette che avanzano lente: sensazioni tutte italiane.
 
Il pittore
Molti pittori sono diretti, fotografano la realtà e la esprimono con nitidezza. Molti, ma non Andrea Mantegna. Presso il Palazzo Ducale di Mantova, la “Camera degli Sposi” necessita pazienza, contemplazione e attenzione per i particolari. L’illuminazione risalta i volumi dei personaggi da renderli quasi in movimento, dotati di vita propria. La stanza venne dipinta per essere osservata da “sotto in su”, in modo da accentuare la nobiltà della rappresentazione e dare profondità ad ogni spazio.
 
La tomba
Della Roma barocca, il Bernini e il Borromini sono le colonne portanti. Burbero, religioso e rivoluzionario il primo, geniale, brillante e rispettoso il secondo. Il loro conflitto e la loro diversità sono facilmente individuabili nelle due chiese di San Carlino e Sant’Andrea, poste a pochi passi l’una dall’altra, così vicine fisicamente ma così lontane nella loro rappresentazione artistica del mondo barocco.
Stanco del continuo conflitto con il Bernini, il Borromini, dopo anni vissuti in una profonda depressione, decise di togliersi la vita dopo che il suo avversario fu incaricato della costruzione della tomba del Papa Innocenzo X.
Essendo morto suicida, fu sepolto da incognito nella chiesa di San Giovanni Battista dei Fiorentini, accanto al suo maestro, come da lui richiesto; solo nel 1956 la lapide fu resa riconoscibile.
Nella stessa chiesa, nascosta dietro l’altare, fu costruita dal Borromini una cripta per la famiglia Falconieri: la semplicità del luogo e la sua unicità sintetizzano l’arte e l’essenza dell’artista.
 
Il caffè
Ormai famoso anche all’estero, il Caffè Sant’Eustachio non delude mai. Il caffè, in Italia si sa, si prende rigorosamente al bancone e si consuma in uno, massimo due sorsi. La forza del successo del Sant’Eustachio sta forse nel “gran caffè”, il caffè doppio con la cremina dolce tipica del bar, la cui ricetta, tenuta segreta da generazioni, fa impazzire i romani e gli stranieri che fanno della tappa al mitico caffè un vero e proprio pellegrinaggio.
 
L’antichità
A volte, per godere delle meraviglie romane, occorre allontanarsi dalla capitale. Nel comune di Bacoli, Napoli, la Piscina Mirabilis è un monumento storico dal fascino impareggiabile. L’ex cisterna aveva la funzione di deposito di acqua potabile per la flotta romana del Mediterraneo e oggi ha la misteriosa struttura e lo stesso fascino di un’antica chiesa gotica. Attraversare le cinque navate, silenziosamente, nella penombra spezzata diametralmente dalla luce che penetra nell’aria, è quanto di più emozionante si possa fare in Italia. Parola di El Pais.
 
Il giardino
l'Italia è piena di meravigliosi giardini. Nonostante sia impossibile sceglierne uno, una menzione va sicuramente fatta per Villa San Michele, nell’isola di Capri. Costruita per volere di Axel Munthe, un antico scrittore dimenticato, presenta al suo interno una serie di meravigliose e delicate statue tra bronzi e sfingi; sono però i giardini circolari il vero spettacolo della villa. Qui la natura ignora i limiti, fondendo i rami con i fiori e con il resto della vegetazione tipica di Capri, tra colline e pianure, fino ad affacciarsi al Mediterraneo verso Ischia, Procida e, sembrerebbe quasi, l’universo intero.
 
Il piatto
E’ facile dimenticarsi quel che si è mangiato quel giorno, in quel luogo. Ma se si è mangiato qualcosa di indimenticabile, resterà per sempre impresso nella mente e nel palato. Presso il ristorante "la Conchiglia", nell’isola di Procida, si mangia una pezzogna all’acqua pazza da consumare in religioso silenzio. Fortuna che il panorama può parlare per tutti: il ristorante si affaccia su un porticciolo il cui scorcio lascia i visitatori, ancora un volta, senza parole.
 
Il quadro
Quando si arriva in Sicilia via treno è sempre affascinante salire sul ponte della nave all’alba e seguire l’ingresso nell’isola dove per prima, ad accogliere i visitatori, è sempre la statua della Vergine, la Madonnina del porto di Messina. Una volta a Palermo, è un’altra Vergine a destare attenzione: “L’Annunciata di Palermo” di Antonello da Messina, un piccolo quadro che in sé racchiude la storia, la cultura e l’anima siciliana.
 
Il castello magico

Nel nostro paese non mancano di certo i luoghi magici. Il Castel del Monte, in una frazione del comune di Andria, è patrimonio dell’Unesco dal 1996. La sua origine risale al 1240 per volontà di Federico II di Svevia e la sua costruzione sembra incredibilmente ricondursi intorno al numero 8: la pianta del castello, rigorosamente ottagonale, le 8 maestose torri e la presenza di 8 stanze per ogni appartamento.
Quale fu la funzione del castello è un mistero che coinvolge astrologia e misticismo e senza dubbio contribuisce tutt’oggi alla fama e al fascino di questo luogo magico.

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