Ko Samet, l'isola gioiello della Thailandia

Ko Samet, l'isola gioiello della Thailandia
di Francesca Spanò
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Mercoledì 25 Aprile 2018, 09:35 - Ultimo aggiornamento: 27 Aprile, 16:28

L’isola gioiello la chiamano, per le sue spiagge di sabbia chiara come granelli di fine seta e il mare calmo attraversato da impercettibili onde che il sole illumina con milioni di sfumature di turchese. Ko Samet, è una perla da proteggere, un tesoro della Thailandia più verde che il turismo non ha invaso eccessivamente salvandone il cuore più selvaggio e incontaminato.

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Il suo fascino è legato anche alla vicinanza da Bangkok, da cui è distante appena due ore di auto, e allo stile di vita semplice e spartano, in grado di proiettare il visitatore verso un contatto più profondo con la natura esotica circostante.
 

 

Come arrivare
Si raggiunge in trenta minuti in barca, partendo dal porticciolo di Ban Phe, raggiungendo il largo della provincia di Rayong. Il porto principale è Nadan, non lontano dalla spiaggia di Sai Kaew e non è possibile portare sull’isola un mezzo di trasporto precedentemente noleggiato, visto che le imbarcazioni sono in grado di far salire a bordo solo persone. Si possono affittare scooter, però, facendo attenzione alle strade o salire a bordo dei classici pick-up già presenti.

Un microclima particolare
Una curiosità importante di Ko Samet, è che si può visitare anche durante la stagione delle piogge perché, a parte qualche rovescio temporalesco, gode di una temperatura ottima. Chi sceglie questo tratto di terra emersa Made in Thai, scoprirà un fascino intenso ma con un'atmosfera assolutamente differente dalla frizzante Pattaya. Per i locali, invece, è l'isola mitica descritta dal poeta Sundthorn Phu che raccontò le proprie esperienze di vita da queste parti quando, nel XIX secolo, nelle sue baie si nascondevano anche i briganti pronti ad assalire le navi mercantili.

Come è stata scoperta dal turismo
Fino alla metà degli anni Settanta era un piccolo centro sonnolento e tranquillo. Furono i giovani thai in cerca di pace e solitudine a giungervi per primi, fino a scegliere di vivere in piccole baracche sulla spiaggia. Tutto, pur di scappare dalla caotica Bangkok. Dopo un breve tentativo di renderla una località balneare, le proteste degli ambientalisti hannno costretto la National Park Division del Royal Forestry Department a dichiararla parco nazionale nel 1981, bloccandone lo sviluppo su larga scala. Questo però non ha fermato la costruzione di resort, locali e bungalow in gran quantità, anche se in parte eco-sostenibili. In ogni caso, Samet è ancora un posto dove staccare la spina e rilassarsi giungendo su pescherecci convertiti messi a disposizione dagli hotel più lussuosi.

Breve guida alle spiagge più belle
Un tempo a Samet si arrivava soprattutto per tour giornalieri, oggi si prenotano vacanze settimanali e la parte più interessante, soprattutto per il mare, resta quella orientale a partire da Hat Sai Kaeo, la spiaggia di diamante con il litorale più lungo. Da qui si incontrano diverse baie fino a Phai Beach, detta anche Paradise Beach, divisa tra bungalow in affitto e acqua trasparente, la stessa che si ritrova anche nelle spiagge di Tub Tim e Pudsa, perfette per indimenticabili tramonti. A concludere la speciale lista ci sono Wong Deuan, Candlelight, Wai e Kui
 
Baia di Ao Prao: un'isola nell'isola
La sorpresa più grande resta nel lato occidentale con questa baia remota e nascosta, quasi fosse un mondo a sé. Avvolta da una fitta vegetazione, è sede di alcune delle strutture alberghiere di categoria più alta di questo angolo di Thailandia. La sera si illumina con le luci dei ristoranti tipici dove scegliere tra varietà di pesce freschissimo. Sai Kaew, invece, è nella parte più estesa e raggiungibile dell’isola con la maggior parte delle strutture ricettive. Perfetta per i giovani e per chi vuole vivere in modo informale, è proprio diversa da Ao Prao con il suo micromondo idilliaco, che fa da cornice a molti viaggi di nozze. Ritornando proprio a quest’ultima, considerata un’isola nell’isola, ha uno spirito ricercato e accontenta i gusti dei clienti più esigenti. Questo significa, dunque, che in ogni angolo di Ko Samet ognuno trova la sua dimensione a seconda delle personali esigenze e idee di viaggio.

Fauna tropicale e oasi esotiche
Gli spazi sabbiosi sono divisi da rocce di coralli e fauna colorata, specie vicino alla stessa Sai Kaew con le limitrofe spiagge di Ao Phai e di Ao Tab Thim, con le loro piccole discoteche all’aperto. Chi ha un basso budget, può puntare ad Ao Wongdeuarn per poi da qui andare in cerca di luoghi poco frequentati o limitrofe isole.

Quando andare
Il periodo migliore resta comunque quello che va da dicembre a settembre, compreso quello più umido (maggio-settembre).
Per buona parte dell’anno infatti la pioggia è piuttosto scarsa.

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