L'altra Grecia: sull'Olimpo lungo i sentieri degli dei

Il Mytikas, la cima dell'Olimpo
di Stefano Ardito
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Martedì 9 Luglio 2019, 13:22 - Ultimo aggiornamento: 13:36

Qualcuno pensa che l’Olimpo sia soltanto un luogo del mito, la casa di Giove, di Giunone e degli altri dei. Invece il massiccio più imponente della Grecia (il Mytikas, la cima più alta, raggiunge i 2917 metri) è una montagna autentica, spettacolare e selvaggia.

L’Olimpo si affaccia sulla costa dell’Egeo, ed è a portata di mano dall’autostrada che da Salonicco, si dirige a sud verso Atene. Ripido sul versante del mare, scende più dolcemente verso ovest. Ai suoi piedi, tra le rovine di Dion, è stato portato alla luce un santuario dedicato alla dea egizia Iside.
 

 

Oggi, più dei miti degli antichi, sull’Olimpo emoziona la natura. Sul versante dell’Egeo, dei fitti boschi di querce lasciano in alto lo spazio alle conifere e poi ai ginepri.

Intorno al rifugio Spilios Agapitos, crocevia di escursionisti che arrivano da ogni parte del mondo, si alzano giganteschi pini dei Balcani, simili ai pini loricati del Pollino. Nel Parco Nazionale dell’Olimpo, esteso su 44.500 ettari, si vede facilmente il camoscio.

Chi non vuole o non può faticare ammira l’Olimpo dall’autostrada, o dalla spiaggia ghiaiosa di Litohòro. Chi preferisce salire deve proseguire in auto fino al posteggio e alla fonte di Prionia, a mille metri di quota.

Da qui si continua a piedi, per un comodo ma faticoso sentiero, che sale tra fitti boschi al rifugio Spilios Agapitos (www.mountplympus.gr), a 2060 metri di altezza. Se fa caldo si sosta all’esterno, sotto ai pini. Se la temperatura scende, all’interno c’è un camino che spesso viene acceso anche d’estate. Per prenotare per la notte, o chiedere una guida per salire alla cima, si deve visitare il sito

Per salire dal rifugio alla cima si parte di buon’ora. Il sentiero lascia a destra quello per l’Altopiano delle Muse, supera gli ultimi faggi, poi sale per un crinale affacciato sull’Egeo. Una salita faticosa, tra pascoli, ginepri e pietraie, porta ai 2866 metri dello Skala, una vetta arrotondata e accessibile a tutti.

Chi non ha pratica di alta montagna può fermarsi qui, a due ore e mezza dal rifugio. Per proseguire verso la cima più alta si scende per un canalino franoso, si torna in cresta, e si sale con facili passaggi di arrampicata, affacciandosi sui precipizi dello Skolio.

Aggirato un torrione, un sentiero porta alla vetta del Mytikas. A 2917 metri di quota, accolgono stemmi, cippi, una bandiera greca di metallo, e uno straordinario panorama verso le montagne e il mare.

Si racconta che nel 1914, quando arrivarono in cima l’americano Francis Farquhar e lo scrittore greco Ilias Venezis, l’alpinista di Boston si commosse.
Il suo compagno di avventura, estratto un libro dallo zaino, gli lesse i primi versi dell’Iliade. L’Olimpo permette anche questo.  

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