RIETI - Trentanove cani, di cui sette cuccioli di pochi giorni di vita, detenuti in condizioni non idonee e incompatibili con la loro natura, stipati in box sporchi di escrementi, con ciotole colme di acqua putrida e senza cibo, afflitti da malattie epidermiche riconducibili a precarie condizioni igieniche sanitarie. È questo lo scenario che si è prospettato nel corso del controllo che i militari del Nucleo Carabinieri Forestale di Rieti hanno svolto presso un allevamento “amatoriale”, in agro del Comune di Rieti. Fondamentale si è rivelata la collaborazione assicurata dal Servizio Veterinario della ASL di Rieti, i cui medici sono prontamente intervenuti sul posto per attestare le gravi sofferenze cui gli animali erano sottoposti.
I Carabinieri Forestale hanno quindi provveduto a denunciare alla Procura competente, per il reato di maltrattamento e detenzione di animali in condizioni incompatibili, la proprietaria dei cani, immediatamente sottoposti a sequestro e affidati in temporanea custodia giudiziale al sindaco, in attesa di trovare una sistemazione idonea.
La proprietaria si è vista inoltre elevare sanzioni amministrative, di importo superiore ai 4.000 Euro, per mancata iscrizione all’anagrafe canina e omessa segnalazione della variazione di titolarità.
L’impegno dei Carabinieri Forestale volto alla tutela degli animali, anche d’affezione, è prioritaria, al fine di scongiurare e contrastare la continuazione di reati in danno ad esseri viventi indifesi, spesso sottoposti a condizioni lesive del loro benessere.