Agriturismo o Resort 5 stelle? Tutti e due

Spazi coperti e all'aperto nel complesso del BioHotel
di Marco Berchi
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Lunedì 24 Giugno 2013, 14:51 - Ultimo aggiornamento: 14 Settembre, 23:33

possibile fondere un agriturismo e un resort a cinque stelle-lusso? Il rischio quello di un orrendo ibrido. A meno che non ci si chiami Balthasar Hauser, non ci si trovi per le mani una tradizione alberghiera che arriva dritta dal 1609, non si sia costretti a inventarsi qualcosa per far sì che la tradizione non si interrompa e non ci si trovi in quella specie di incubatore di eccellenze ricettive che è il Tirolo austriaco (con la sua parte italiana dell’Alto Adige, certo).

Siamo a Going, nome da paese dei cartoni animati, a un tiro di schioppo da Kitzbuhel. L’Italia pare lontana ma non lo é: 4 ore e mezza da Bologna, 5 da Milano, al 98% in autostrada. Qui il signor Hauser e la sua famiglia hanno compiuto e compiono un piccolo miracolo: quello, appunto, di mettere insieme le caratteristiche di un agriturismo — di quelli veri, non di quelli finti — e di un resort di lusso.

In realtà, il segreto è semplice: essere fedeli alla vocazione del luogo e alla tradizione delle generazioni che si sono avvicendate nel mandare avanti l’azienda agricola con locanda sin dal ‘600. Ma se il segreto è semplice la storia non lo è e i momenti duri, tra disavventure e alluvioni, non mancano anche dalla fine degli anni ’60 quando Hauser inizia la sua gestione. Quel che tiene sempre in piedi l’avventura imprenditoriale e umana è il non mollare le radici agricole dell’azienda e infatti la svolta avviene quando, nel 1980, Hauser ha l’intuizione del biohotel.

Oggi parrebbe un’idea banale, allora era pura visionarietà e i particolari, conditi di un po’ di leggenda aziendale, merita di andarseli a leggere (in italiano) sul bel sito web dell’hotel e di vederli qui, sul posto.

Il complesso è enorme ma le sue dimensioni si colgono solo dopo una giornata di permanenza; fuori, l’ampia vallata dominata dal massiccio del Wilder Kaiser avvolge tutta la struttura dell’hotel che ha anche un’amplissima parte con i tetti ricoperti di prato. La doppia vocazione dell’albergo si nota subito dalla grande hall che infatti si affaccia su… un maneggio coperto costruito per le evoluzioni della trentina di cavalli lipizzani (sì, quelli di Vienna) a disposizione dei clienti esperti e di quelli principianti. La cena si può gustare nella Stube del ristorante tradizionale adiacente alla stalla e al di là del vetro non si capisce se siete voi a osservare le mucche che ruminano tranquillamente o se sono loro a osservare voi mentre gustate i piatti preparati dai bravi chef dell’hotel. L’offerta gastronomica è completata da altri ristoranti — di cui uno gourmet — e dal servizio h24 in camera e negli spazi comuni.

I bambini, ovviamente, sono in brodo di giuggiole anche se, appena arrivati, non hanno ancora scoperto che accanto all’hotel c’è un’intera fattoria a loro disposizione. Non paia un’esagerazione: è una vera fattoria tirolese a misura di bambino e perfettamente operativa sotto la direzione di una pedagogista e del suo staff; con conigli, galline, caprette, vitellini, con il fienile e con i letti a castello per fare il riposino durante il programma di attività che in alta stagione vanno dalle 9,30 sino a tarda sera e che includono il pasto in comune per i piccoli ospiti. Maria Hauser — figlia di Balthasar e responsabile marketing dell’azienda a rigorosa conduzione famigliare ma con 250 dipendenti — si è anche inventata la casetta in legno per bambini che si può ordinare e ricevere a casa, per rivivere tutto l’anno le emozioni dello Stanglwirt.

Proprio il legno è protagonista dell’intero resort e non solo per l’architettura di tutto l’hotel che lo utilizza in modo esclusivo con malte naturali e pietra riducendo al minimo l’uso di cemento e metalli. C’è anche la falegnameria interna, che fa compagnia a tutta una serie di attività artigianali e agricole al servizio del Biohotel. Che ha 65 ettari di verde e possiede una malga (raggiungibile con una bella escursione di un paio d’ore) con 52 ettari di pascoli che permettono la produzione annua di 80 tonnellate di carne — lavorata nella macelleria interna — e di 140 tonnellate di latte che finiscono sulle tavole degli ospiti per essere bevute o gustate come formaggi e latticini vari. Anche il pane è prodotto nel forno interno alla struttura, alimentato, come la centrale termica che fornisce tutto il riscaldamento, con biomasse fornite da una vicina segheria con cui l’hotel ha una partnership.

Si potrebbe continuare ma restano da accennare le caratteristiche «da 5 stelle». Camere e suites sono state volute da Hauser con dimensioni più ampie del 25% rispetto agli standard della categoria per aumentare la sensazione di benessere. Tutti i dettagli sono pensati in stile bio: dall’orientamento dei letti all’imbottitura di materassi e cuscini sino ai tessuti di arredamento (tutti in fibre naturali).

La vastissima area spa e wellness, adiacente alla imponente zona tennis (6 campi all’aperto e 8 al coperto!) lascia a bocca aperta anche il viaggiatore più smaliziato. La sorgente interna al complesso fornisce l’acqua che arriva in tavola in apposite caraffe (al prezzo di 1 euro che va a sostegno di un progetto per reti idriche in Kenya) ma alimenta anche la piscina coperta incastonata tra le rocce.

Ecco poi una piscina di acqua salata, una piscina aperta riscaldata e una vasca da 25 metri da competizione (con rilevamento cronometrico) sempre all’aperto. Il tutto si completa con vaste aree relax, solarium e poi, naturalmente, saune, sale per trattamenti, vasche idromassaggio e persino un acquario da ammirare quando si è terminato uno delle decine di pacchetti Beauty & Vital proposti tra cui (!) il delicatissimo massaggio ayurvedico per neonati.

Non può ovviamente mancare la zona fitness con palestra dai materiali bio e con attrezzature made in Italy e personal trainers a disposizione. I golfisti trovano un campo d’allenamento appena fuori dal resort e 12 campi a 18 buche nel raggio di un’ora d’auto.

Di solito al termine di un articolo così elogiativo — non siamo riusciti a trovare difetti, certo bisogna che piacciano i grandi complessi, non siamo in un boutique hotel — di solito arriva la “botta” dei prezzi. Che in questo caso si presentano invece modulati e accessibili per una struttura di questa qualità. La formula più low cost è quella in B&B (che comprende anche una merenda pomeridiana) in una doppia da 20 mq: a persona per minimo tre notti tra domenica e giovedì e sino al 7 luglio si spendono 97 euro al giorno che diventano 142 in mezza pensione con cena gourmet. Il prezzo comprende l’utilizzo di tutta l’area benessere e spa e della fattoria per i bambini; che se hanno meno di tre anni non pagano e tra i 4 e i 7 pagano il 25%.

Sistemazioni più principesche in suite da favola non mancano ma, anche qui, una juniorsuite (60 mq) con soggiorno, camera matrimoniale e bagno con vasca idromassaggio, se occupata da due persone costa sino al 7 luglio 419 euro al giorno in B&B e 509 in mezza pensione con la possibilità, a sovrapprezzi ridotti, di aggiungere un letto per un bambino.

Info

Bio-Hotel Stanglwirt

Kaiserweg 1, A-6353 Going am Wilden Kaiser

daheim@stanglwirt.com

+43 5358 2000 (in italiano)

www.stanglwirt.com/it

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