In 70.000 in marcia verso l'Olimpico
sale la febbre per Italia-Scozia

In 70.000 in marcia verso l'Olimpico sale la febbre per Italia-Scozia
di Paolo Ricci Bitti
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Sabato 22 Febbraio 2014, 10:43 - Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 21:05

Gli occhi impastati di sonno, i pensieri un po’ incerti per le birre e il pronostico avverso, il “tartan army”, l’esercito dei kilt, si messo in marcia di buon ora questa mattina da piazza del Popolo per raggiungere con rassicurante anticipo l’Olimpico e il Terzo tempo Peroni Village.

I 6mila scozzesi, incuranti anche dell'improvviso acquazzone, non vogliono perdersi nulla dell’attesa del match che per loro, così come per noi, vale tutto il Torneo.

CUCCHIAIO DI LEGNO

Chi vince oggi (calcio d’inizio alle 14.30, diretta DMax) evita l’onta del cucchiaio di legno, rischio pesante per due formazioni che hanno perso le prime due partite della quindicesima edizione del Sei Nazioni. Intanto però, prima del match, meglio stare sereni al Foro Italico dove dallo stadio dei Marmi a quello del Tennis è tutto un rimbalzare di palle ovale, di stand dove ti colorano il viso, di grigliate e di banconi da birreria, con orchestre itineranti e persino una maxiband di cornamuse e tamburi. Ormai solo Cardiff può rivaleggiare con Roma in quanto atmosfera pre-match, ma lì lo stadio è così “centrale” che è come se fosse stato costruito ai piedi della scalinata di Trinità dei Monti.

L’INVASIONE

L’invasione degli scozzesi è da sempre quella che attira di più l’attenzione nelle vie del centro: il kilt ha il suo fascino e poi c’è quell’allegria contagiosa di questi drappelli. Sarà una bella sfida, quella degli inni: Fratelli d’Italia, cantato da 65mila fedeli azzurri, oltre che dai 15 giocatori in campo, contro la guerresca Flowers of Scotland.

Poi 80 minuti di battaglia ed è con un certo sollievo che va registrata almeno un’incrinatura sul fronte dei pronostici: rispetto al granitico fronte pro-Italia delle ultime due settimane, ieri la Scozia è stata data vincente con un margine di 5 punti dal pool di esperti del sito Planet Rugby, punto di riferimento mondiale. Molto meglio di niente, perché il compatto resto dei bookmaker paga assai poco la vittoria degli azzurri oggi all’Olimpico (alle 14.30, diretta DMax), terzo turno del Sei nazioni, e questo non è quasi mai accaduto nella storia del Sei Nazioni. Nel breve capitolo italiano del Torneo, si contano infatti ben più exploit degli azzurri che serene conferme.

FAVORITI

«In effetti più che favoriti - dice il capitano Sergio Parisse alla vigilia del match che vale in cucchiaio di legno - ci sentiamo responsabili di portare a casa una vittoria che sentiamo alla nostra portata e che vorremmo regalare ai tifosi (almeno 65mila, ndr) dell’Olimpico. Il che non vuol dire che consideriamo la Scozia un avversario più debole di noi, ci mancherebbe. Lo sapete anche voi di che cosa è capace l’orgoglio di quei giocatori che per di più sono sotto pesanti attacchi dai media per le due sconfitte rimediate finora, soprattutto quella a zero punti contro l’Inghilterra».

Già, ricordiamo benissimo che l’anno scorso, dopo il trionfo (a sorpresa, nemmeno dirlo) sulla Francia a Roma si viaggiò leggeri fino a Edimburgo. Per tornare invece scornati e depressi, affondati da una carretta di punti.

«Qualla sconfitta non l’abbiamo ancora mandata giù e vogliamo riscattarci anche perché con la Scozia abbiamo perso anche durante il tour estivo. Adesso tocca a noi imporre il gioco», dice Parisse che domani diventerà, insieme a Martin Castrogiovanni, l’azzurro più azzurro di sempre: 104 caps, uno in più di Andrea Lo Cicero. «Ma, credetemi - dice ancora il capitano - per quanto faccia piacere tagliare questi traguardi, perché dietro c’è una carriera di 12 anni, al momento mi interessa solo battere la Scozia e continuare a fare crescere la credibilità di questa nazionale in cui Brunel affianca dei ventenni a noi veterani».

GIOVANI AZZURRI

Ventenne è innanzitutto il mediano di apertura Tommaso Allan, il regista della squadra, ed è difficile immaginare il subbuglio che oggi gli scuoterà il cuore: mamma italiana, papà scozzese, fino all’anno scorso ha giocato per le nazionali giovanili della Scozia. Poi Brunel l’ha chiamato e lui non ha avuto dubbi: «Mi sento italiano, fino in fondo, pur mantenendo un grande affetto e un grande rispetto per la Scozia. Da bambino, se mi immaginavo in nazionale, mi vedevo in azzurro». Con lui tornano in campo anche i baby Esposito, Campagnaro e Sarto con il compito di placcare e placcare e placcare ancora. Poi, dall’esito del duello fra le mischie, dipenderanno i rifornimenti per la cavalleria.

Intanto il Galles ha battuto ieri sera la Francia 27-6. Oggi il 3° turno si chiude con Inghilterra-Irlanda alle 17 (DMax)

LE FORMAZIONI

ITALIA: McLean; Esposito, Campagnaro, Garcia, Sarto; Allan, Gori; Parisse (cap.), Barbieri, Zanni; Furno, Geldenhuys; Castrogiovanni, Ghiraldini, De Marchi.

A disp. Giazzon, Aguero, Cittadini, Bortolami, Derbyshire, Botes, Orquera, Iannone.

All. Jacques Brunel

SCOZIA: Hogg, Seymour, Dunbar, Scott, Lamont, Weir, Laidlaw (cap.), Beattie, Fusaro, Wilson, Hamilton, Gray, Low, Lawson, Grant.

A disp. Ford, Dickinson, Cross, Swinson, Denton, Cusiter, Taylor, Evans.

All. Scott Johnson