A ricordarne la gentilezza e la disponibilità è anche Antonella Catalano che, insieme al gruppo del filet modano di San Feliciano di cui fanno parte anche Gabriella Albertoni, Gianna Distante, Mirella Ragni, Fabrizia Trovati, Daniela Tamburi e Agata Belardoni Trovati, ha condiviso con Giuliano Ferri l’impegno per valorizzare, con il sostegno della locale proloco, questa antica tradizione che rischiava di scomparire.
«Era bellissimo – ricorda con commozione – quando portavamo i nostri lavori in mostre e concorsi vederlo al lavoro. È per noi un grande esempio da seguire». Una passione condivisa con l’amatissima moglie insieme a cui ha realizzato alcuni di quei capolavori che fanno la storia del filet modano.
Ma la sua abilità artigianale non si è fermata al ricamo. Con gli anni Giuliano ha riprodotto in scala interi paesi e monumenti realizzati con piccoli mattoncini rendendo un ulteriore omaggio ai luoghi della sua vita. «Una figura che lascia un vuoto della comunità del Trasimeno – dichiara il sindaco Giacomo Chiodini -. Depositario dell’antica arte della realizzazione delle reti da pesca indirizzò la sua straordinaria manualità anche verso il ricamo, in particolare il filet modano, e la modellistica, arrivando a produrre oggetti d’arte unici e inimitabili».
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