Elezioni Ue, la Cei benedice l'esercito comune europeo e poi chiede ai cattolici di andare a votare: «Attenzione alle fake news»

Elezioni Ue, la Cei benedice l'esercito comune europeo e poi chiede ai cattolici di andare a votare: «Attenzione alle fake news»
di Franca Giansoldati
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Mercoledì 8 Maggio 2024, 10:39 - Ultimo aggiornamento: 17:23

Andate a votare e fate attenzione alle fake news che circolano in rete. I vescovi italiani alla vigilia delle elezioni sembrano assai preoccupati dalla «disinformazione» che rischia di inquinare l'appuntamento elettorale e chiedono ai cattolici di tenere bene a mente il cammino prezioso finora fatto dall'Unione, garantendo settant'anni di pace e prosperità ai 27 paesi, per un totale di 450 mila persone. Un passaggio che fa riferimento al profluvio di bufale veicolate da eserciti di troll sui social, un fenomeno «che minaccia l’ordinato svolgimento della vita democratica e la stessa possibilità di una memoria e di una storia non falsate».

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Dall'episcopato non mancano poi accenti agli impegni futuri europei, come il rilancio dell'Europa da realizzare con una integrazione sempre più piena: «un fisco europeo che sia il più possibile equo; una politica estera autorevole; a una difesa comune che permetta di esercitare la responsabilità internazionale; a un processo di allargamento ai Paesi che ancora non ne fanno parte, garanzia di una forza sempre più proporzionata all’unità».

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La lettera che hanno scritto i vescovi è indirizzata genericamente all'Europa.

Si apprezzano tanti sforzi fatti ma in alcun passaggi vengono al pettine nodi irrisolti, come ad esempio il fatto che la burocrazia sembra spesso soffocare le voci nazionali o la tendenza a non difendere la vita umana dal suo nascere alla fine naturale. Il riferimento è per le politiche anti abortiste ed eutanasiche. 

«Facciamo appello - si legge -  a tutti, candidati e cittadini, a cominciare dai sedicenni cheper la prima volta in alcuni Paesi andranno a votare, perché sentano quanto sia importante compiere questo gesto civico di partecipazione alla vita e alla crescita dell’Unione. Non andare a votare non equivale a restare neutrali, ma assumersi una precisa responsabilità, quella di dare ad altri il potere di agire senza, se non addirittura contro, la nostra libertà. L’assenteismo ha l’effetto di accrescere la sfiducia, la diffidenza degli uni nei confronti degli altri, la perdita della possibilità di dare il proprio contributo alla vita sociale, e quindi la rinuncia ad avere capacità e titolo per rendere migliore lo stare insieme nell’Unione Europea».

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