Lavoratori in nero, scarsa sicurezza e divieti d’accesso non segnalati: nei guai tre imprenditori edili.
I carabinieri della stazione di Tuscania, in collaborazione con l’ispettorato del Lavoro di Viterbo, nei giorni scorsi hanno eseguito controlli a tappeto nei cantieri edili che usufruiscono del bonus 110 per cento per la ristrutturazione degli edifici. Nel corso dell’attività ispettiva in un cantiere per la ristrutturazione di una palazzina a Tuscania, sono state individuate tre diverse ditte edili che, all’esito del controllo, presentavano diverse violazioni. «Le principali - spiegano i carabinieri - riguardano il lavoro sommerso: sono stati individuati 7 lavoratori in nero, pari al 34% del totale degli operai impiegati. Anche in materia di sicurezza sul lavoro, sono emerse irregolarità nell’allestimento dei ponteggi, privi di barriere di protezione e quindi con pericolo di caduta dall’alto».
In totale sono stati accertati 7 lavoratori in nero, sui 20 presenti quella mattina nel cantiere, ovvero un lavoratore su tre degli impiegati nella ristrutturazione sarebbe stato in nero. Inoltre, il cantiere non avrebbe avuto la recinzione, necessaria per impedire l’accesso ai luoghi in ristrutturazione agli estranei. «Nel corso delle procedure di identificazione e controllo degli operai, i militari - spiega ancora l’Arma - hanno trovato un cittadino albanese privo di permesso di soggiorno, nei confronti del quale state avviate le pratiche amministrative con l’ufficio immigrazione della Questura di Viterbo».
«Il lavoro nero - spiega l’Arma - è un fenomeno che danneggia lavoratori ed imprese. I lavoratori in nero sono privi di tutele contrattuali e previdenziali e sono esposti a un maggiore rischio di infortuni e malattie professionali. La sicurezza sul lavoro è un diritto fondamentale dei lavoratori». Le attività ispettive, dei carabinieri e dell’ispettorato, proseguiranno nei prossimi mesi, su molti altri cantieri aperti nel viterbese.