Palazzo in fiamme, l'incendio partito da elettrodomestico in soffitta

Palazzo in fiamme, l'incendio partito da elettrodomestico in soffitta
di Daniela Facciolini
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Mercoledì 15 Maggio 2024, 07:16

Si profilano danni ingenti che potrebbero superare anche i 100.000 euro quelli causati dall’incendio alla palazzina di tre piani in via Orto Agrario. Secondo il primo accertamento dei vigili del fuoco l’incendio sarebbe da ricondurre al corto circuito di un elettrodomestico che si trovava nel sottotetto e che era collegato alla rete elettrica. Nel rogo è crollato una parte di tetto in legno, rischiando di sorprendere nel sonno 5 famiglie, salve per miracolo. Ci sono danni evidenti al solaio dell’ultimo piano, che ne potrebbero compromettere la stabilità. I vigili del fuoco hanno rimesso la relazione tecnica su quanto avvenuto agli uffici comunali che ora dovranno valutare gli interventi da effettuare. Dovrà innanzitutto essere verificata la stabilità del solaio dell’ultimo piano e sarà necessario un sopralluogo degli uffici tecnici nelle prossime ore: da stabilire, se la palazzina, attualmente chiusa poiché non praticabile, possa essere riaperta, almeno parzialmente per permettere ad alcune delle 5 famiglie di rientrare a casa.

La parte destra dello stabile, in cemento armato, non ha subito danni a differenza del lato sinistro dove è avvenuto il crollo del tetto. Le famiglie, dopo aver passato la notte in un’altra struttura ricettiva, premono per poter rientrare. Due nuclei familiari hanno per ora trovato sistemazione a casa di parenti. Secondo la relazione tecnica dei vigili del fuoco l’incendio sarebbe accidentale, causato da un corto circuito, anche alla luce del fatto che nel locale, erano depositati oggetti vari, tra arredi, suppellettili e materiali combustibili. Sul posto anche i carabinieri per accertamenti. Al momento non risultano indagini aperte alla procura. La vice sindaca Stefania Di Padova, che è corsa per prima durante la notte allertata dell’incendio, ha ricevuto la perizia tecnica dei vigili del fuoco. «È da verificare se il solaio dell’ultimo piano regga, ci sembra abbastanza compromesso» dice Di Padova riservandosi ulteriori approfondimenti.

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