È stato ritrovato in tarda mattinata all’aeroporto di Pescara, sta bene anche se restano diversi punti oscuri sulla vicenda che ha visto l’allontanamento del 16enne belga. Il ragazzo aveva fatto perdere le sue tracce dal primo pomeriggio di domenica scorsa da Pennapiedimonte, paesino di 400 abitanti in provincia di Chieti. A lanciare l’appello è stata ieri l’associazione Penelope delle famiglie e degli amici delle persone scomparse. Il ragazzo non parla italiano e non aveva con sé smartphone e documenti al momento della fuga. Immediatamente è scattato il protocollo delle ricerche coordinato dalla prefettura. In allarme non c’è soltanto il tranquillo paesino piedi della Majella. Inizialmente le ricerche si concentrano nella zona di Guardiagrele, con i vigili del fuoco che cercano il ragazzo mediante l’uso di droni e un elicottero per la ricognizione dall’alto. Sulla strada opera il nucleo cinofili e automezzi 4×4 coordinati dalla sala operativa mobile. La paura è che il minorenne possa essersi perso nei campi limitrofi al centro storico o aver avuto un incidente.
LE PISTE
A seguito dell’appello iniziano a fioccare le segnalazioni: più di una persona afferma di averlo visto all’interno del Centro commerciale Megalò. Come abbia percorso gli oltre 30 chilometri che separano Pennapiedimonte da Chieti Scalo non si sa. Vengono visionate le telecamere di videosorveglianza del Centro, poi, intorno alle 14,30 il ritrovamento all’interno dell’aeroporto abruzzese. Probabilmente stava cercando un modo per tornare in patria, anche se non aveva con sé denaro e non avrebbe potuto acquistare un biglietto. «Quando sono arrivata in Comune ho trovato parecchi mezzi dei vigili del fuoco – spiega il sindaco di Pennapiedimonte, Rosalina Di Giorgio – mi hanno spiegato che questo ragazzo si trova in affido temporaneo a una famiglia tedesca che ha un’abitazione in contrada Pisavini. Da circa 15 anni, prima il padre, ora questo signore, periodicamente tornano in paese accompagnando dei ragazzi in vacanza, minorenni che nella maggior parte dei casi vivono in orfanotrofio nel loro Paese.
RINGRAZIAMENTI
I ringraziamenti ai soccorritori arrivano anche dalla presidente dell’associazione Penelope Abruzzo, Alessia Natali. «Mi sento di ringraziare tutta la macchina delle ricerche che si mette in moto quando scompare una persona. La prefettura, i carabinieri, i volontari di Protezione civile, ai meravigliosi pelosi a quattro zampe, i vigili del fuoco a cui sono particolarmente legata e al quale va il mio personale ringraziamento. Grazie a tutti coloro che hanno divulgato l’appello, compresi i giornalisti che hanno risposto in maniera tempestiva. Al momento del ritrovamento per me l’emozione è stata doppia: l’individuazione del ragazzo e l’aver abbracciato una persona che si impegnò in maniera esemplare al ritrovamento del mio papà nel 2018. Grazie a tutte le persone che hanno contribuito con le segnalazioni, l’unione fa la forza».