Il Tar “salva” gli allevamenti di cozze nel Golfo di Gaeta

Annullata la nota del Comune di Formia del 2022 che disponeva il trasferimento degli impianti

Un allevamento di cozze nel golfo di Gaeta
di Stefano Cortelletti
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Giovedì 9 Maggio 2024, 09:15

L'allevamento di cozze nel golfo di Formia non si tocca. Lo ha stabilito il Tar di Latina che ha annullato la nota con la quale il Comune di Formia, il 19 dicembre 2022, ha disposto lo sgombero delle aeree del golfo occupate dagli impianti di mitilicoltura e la riscossione dell'indennità dovuta per l'abusiva occupazione pari a 10.035,60 euro, ritenendo scaduta la concessione.

Una delle aziende di mitilicoltura di Gaeta aveva impugnato quella nota e ora i giudici amministrativi gli hanno dato ragione. La giunta regionale nel 2023 aveva deliberato la delocalizzazione dell’acquacoltura dal Golfo di Gaeta, ma a differenza di quanto previsto dalla delibera istitutiva dell’area sensibile del golfo di Gaeta del 2010, è stata prevista la delocalizzazione della sola piscicoltura e non più, come in origine, anche della mitilicoltura che è costituita prevalentemente dai bivalvi della tipologia delle cozze.

La delibera regionale del 2023, promossa dall'assessore all’ambiente Elena Palazzo, dispone la soppressione dei riferimenti agli impianti di molluschicoltura e alle attività di mitilicoltura, limitando la prevista delocalizzazione ai soli impianti di piscicoltura siti nel golfo di Gaeta e dunque escludendo dalla stessa tutti gli altri impianti di mitilicoltura.

Il tribunale ha confermato quanto sostenuto dalla Regione, e cioè che i molluschi, come cozze o vongole, svolgono un’azione filtrante, confermato anche dagli studi di Ispra, Arpa Lazio e Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica sperimentale. «Per altro verso – sostengono i giudici – sarebbe dirimente il fatto che, a distanza di oltre 13 anni dalla delibera di giunta regionale del 2010, la procedura di delocalizzazione degli impianti nell’area sensibile del Golfo di Gaeta, non sarebbe neppure iniziata».

Il comune di Formia è sempre rimasto fermo sulla necessità della delocalizzazione, rilevando che la localizzazione delle concessioni all’interno del Golfo di Gaeta fosse «inderogabilmente preclusa» dalla delibera della Regione Lazio del 2010 e richiamando le disposizioni della «Carta Vocazionale Acquacoltura delle zone di mare territoriale», parimenti preclusive del rilascio delle concessioni per acquacoltura nell’area del Golfo di Gaeta.

Non solo: «Le ragioni ostative alla permanenza degli impianti della Cooperativa ricorrente nello specchio acqueo già in concessione non risultano, infatti, essere stati in alcun modo rappresentati dal Comune di Formia nell’ambito della nota del 14 ottobre 2022, con la quale è stato dato avvio al procedimento».

Da sottolineare che il Comune di Formia non si è neanche costituito in udienza in quanto l’avvocato si è dimesso è non è stato sostituito.

«Questa sentenza mette una pietra tombale sulla possibilità che il nostro Golfo possa vedere libere le centinaia di metri quadrati di acque occupate dai filari di mitili», sostiene l'ex sindaco, oggi consigliera di opposizione Paola Villa. «Questa sentenza fa storia e sancisce definitivamente che i retini, le boe, le cassette di polistirolo e tutto quanto riguardi gli allevamenti di cozze fanno e continueranno a far parte del golfo di Gaeta e della nostra vita».

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