Pace tra Latina e Frosinone nel nome della Cultura

Il capoluogo ciociaro appoggia la candidatura pontina a Capitale della Cultura 2026

Pace tra Latina e Frosinone nel nome della Cultura
di Vittorio Buongiorno e Gianpaolo Russo
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Giovedì 26 Ottobre 2023, 13:15

E' finita un'epoca, o almeno così pare. Latina candidata Capitale italiana della cultura 2026 ha ottenuto l'adesione del Comune di Frosinone. E' prematuro capire cosa porterà in dote questo appoggio, ma mediaticamente il colpo è di quelli riusciti.

L'intesa mette fine in un colpo solo a decenni di sfottò calcistici e di invidie politico-amministrative e apre praterie di possibili intese future su altre battaglie. Tutto è successo nel giro di pochi giorni. «Il sindaco Riccardo Mastrangeli, nei giorni scorsi, ha manifestato interesse a supportare l'iniziativa culturale con una nota formale» raccontano dal Comune. Poi martedì l'incontro (da remoto) tra Mastrangeli e la prima cittadina del capoluogo pontino Matilde Celentano e l'assessora all'Urbanistica Annalisa Muzio.
«Mastrangeli ha evidenziato il valore della reciprocità tra il capoluogo ciociaro e Latina nell'ottica di una maggiore coesione necessaria ad affrontare le sfide di sviluppo» spiegano dal Comune. «Un tema ricorrente in questo periodo, rilanciato anche dalla richiesta rivolta al ministro Raffaele Fitto, da parte del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, di includere le province di Latina e Frosinone nella Zes, Zona economica speciale» sottolinea la Celentano.

«La mia è una scelta territoriale - ha detto Mastrangeli Se Latina chiede, Frosinone risponde. Siamo pronti a sostenere l'amministrazione comunale nell'affascinante sfida di Capitale italiana della cultura. Già penso al contributo che potremmo offrire con il festival dei Conservatori che si terrà a luglio».
La Celentano ha ringraziato di cuore. D'altra parte brucia ancora la candidatura rivale di Gaeta che ha sottratto a Latina tutti i comuni del sudpontino, e questo sostegno inaspettato è di quelli che pesano. Come non pensare a Bergamo e Brescia, antiche rivali e oggi capitali della cultura a braccetto. «Questa adesione ci dà ragione nella bontà della metodologia di partecipazione che abbiamo adottato - dice la Celentano - Un sistema aperto e flessibile, in grado di accogliere i diversi contributi. Il passo compiuto dal sindaco Mastrangeli e il primo di una lunga serie che faremo insieme per la continuità territoriale delle nostre province, troppo spesso messe all'angolo nella ripartizione delle risorse regionali e statali».
Ovvio che sulla scelta la politica a pesato: due città a guida centrodestra, un parlamentare (Nicola Ottaviani) eletto in coabitazione.

Ma anche la Muzio sottolinea che «l'unione di due capoluoghi di provincia è un risultato eccellente, unico, sia per la candidatura a capitale della cultura 2026, che a questo punto diventa un progetto condiviso su un territorio allargato, sia per tutte le altre azioni progettuali che potranno essere condivise e affrontate insieme».

Infatti, se la storia dice che Frosinone e Latina hanno sempre vissuto un derby costante, non solo su un campo di calcio ma anche fuori in ambito politico, economico e sociale, il presente racconta altro. «Bisogna uscire dalla logica del campanilismo dichiara Mastrangeli e penso sia arrivato il momento di fare squadra, creare un comune denominatore di natura economica, sociale e logistico nei confronti della Capitale che è particolarmente assorbente ai danni sia di Frosinone che di Latina. Latina ha presentato questa candidatura che noi sosterremo e dalla quale potremo ottenere anche noi dei vantaggi sotto forma di contributi sulla cultura come per il festival dei Conservatori. Queste due città e province possono affrontare insieme alcune battaglie per raggiungere obiettivi al fine di creare una comunità del Basso Lazio forte, in grado di intercettare fondi per lo sviluppo delle due province».

«Ci auguriamo che tra Latina e Frosinone sia solo l'inizio della costruzione di una visione strategica di valorizzazione territoriale che vada oltre "Latina Capitale26", perché pare siano il tempo e l'occasione, quella di sedersi ad un tavolo e costruire il futuro del territorio, insieme» rivendica Daniela Cavallo che coordina il progetto per la candidatura. «Latina per Frosinone è la finestra sul mare, è porto, approdo, in una sinergia territoriale che va valorizzata: ad Amaseno, il primo paese oltre il limite provinciale, dall'altra parte, raccontano di come i nonni prendessero la mattina presto la bicicletta per andare a lavorare per la bonifica, per la costruzione di Latina. E a Priverno, che dall'altra parte fa da specchio, c'è una tradizione antica di maestri muratori, perché nulla è per caso, perchè il territorio non è possesso, ma appartenenza». Quindi diventare compagni di viaggio è possibile. « Ce lo auguriamo con le parole di un grande Ciociaro doc, Nino Manfredi: "Fusse che fusse la vorta bbona"».

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