Allarme per la Grande Muraglia cinese: chilometri spariti per l'erosione e i mattoni rubati

La Grande Muraglia cinese
di Luisa Mosello
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Martedì 2 Agosto 2016, 20:50 - Ultimo aggiornamento: 20:51

Indistruttibile, ma solo apparentemente. La Grande Muraglia che rappresenta la storia millenaria della Cina in realtà è fragilissima. Preda  non solo del tempo che passa, della scure degli agenti climatici e del dissesto provocato dalla vegetazione invadente. Ai danni naturali si aggiungono anche quelli causati dalla mano dell’uomo. Con il saccheggio dei suoi preziosi mattoni rubati dai contadini e da chi vive o lavora nei pressi della famosa e antichissima opera. O per gli atti vandalici di turisti  sorpesi a prendere a calci alcune parti del muro. A dare l'ennesimo allarme il quotidiano cinese Beijing Daily con la notizia della sparizione di ben duemila chilometri di questo sito storico Patrimonio Unesco fra i più importanti al mondo. Sono anni che si parla dell’erosione della Muraglia ma ora la situazione sta diventando ancora più grave. Per questo è necessario correre subito ai ripari. Il governo della Paese del Dragone si è mobilitato e il Ministero degli Affari Culturali ha diffuso una nota sulle misure straordinarie di “salvataggio” sia dai danni naturali, che da quelli provocati intenzionalmente.

 

Chi danneggerà in qualsiasi modo la Muraglia (realizzata a partire dal III secolo avanti Cristo e completata sotto la dinastia Ming che ha governato tra il 1368 e il 1644) sarà perseguito secondo il codice criminale e non solo con delle multe.
A controllare l’integrità del sito saranno mandati molti ispettori in tutte le 15 province attraversate dal muro, dal deserto del Gobi alla Mongolia fino al Mar Giallo, ed è in buona parte databile alla dinastia Ming che ha governato la Cina tra il 1368 e il 1644 La campagna prevede anche un numero telefonico a cui denunciare gli episodi di danneggiamento. Sanzioni salate anche per chi viene trovato a vendere i mattoni ai turisti, cosa comune in alcune province come quella di Hebei dove con il corrispettivo di circa 5 euro ci si poteva portare a casa un pezzo di Cina.Tutto in attesa dei lavori di restauro che dovrebbero iniziare in autunno e interesseranno praticamente tutta l’opera, il 90% della Grande Muraglia.  

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