Elezioni Basilicata, perché Roberto Speranza non si è candidato? «Sono ancora minacciato dai no vax»

Originario di Potenza, è stato ministro della sanità durante la pandemia Covid e ha 45 anni

Basilicata elezioni, perché Roberto Speranza non si è candidato? «Sono ancora minacciato dai no vax»
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Martedì 19 Marzo 2024, 18:04 - Ultimo aggiornamento: 18:10

Non è ai livelli dei fratelli Pittella, ma anche Roberto Speranza è considerato un lucano eccellente nel parterre politico regionale. L'ex ministro della Salute del governo Conte è stato assessore e segretario regionale del Pd in Basilicata. Ovvio che in molti abbiano pensato a lui come candidato presidente naturale per le prossime Regionali. E però lui, 45 anni, avrebbe detto che non se ne parlava perché non poteva mica tornare a giocare in serie B. Frase smentita più e più volte. Oggi Speranza torna a parlare della sua Regione e dice che non si è candidato perché è ancora minacciato dai No vax che lo hanno inziato a prendere di mira durante la pandemia. 

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«Continuano incessanti le minacce di morte e gli insulti quotidiani da schegge della galassia no vax»: lo ha scritto l'ex ministro della Salute, Roberto Speranza, in un post pubblicato su Facebook per spiegare le motivazioni alla base della sua mancata candidatura alla presidenza della Regione Basilicata. «Ho letto alcune ricostruzioni, a mio giudizio insensate, che partono però sempre da una rimozione di fondo che per me è inaccettabile: cosa ha significato e quali siano le conseguenze dell'essere stato ministro della salute durante la pandemia da Covid 19».

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«Sono - ha aggiunto Speranza, nato a Potenza nel 1979 - continue le istigazioni all'odio personale sui social e anche da parte di un pezzo limitato ma molto rumoroso del mondo editoriale. Questo clima, ulteriormente peggiorato da quando è stata annunciata la commissione parlamentare d'inchiesta sul Covid, mi costringe ancora a vivere sotto scorta con tutto ciò che questo comporta per me e per i miei cari. Con queste argomentazioni, essenzialmente di natura personale - ha aggiunto il deputato - ho chiesto ai due leader di Pd e 5 stelle di non considerare la mia disponibilità a candidarmi alla guida della Regione per le prossime elezioni di Aprile.

Lo ho fatto anche per rispetto alla terra che amo, la mia Basilicata. Chi si candida a guidarla deve essere pronto a dare tutto se stesso, 24 ore al giorno, anteponendo questa funzione ad ogni altro pensiero o preoccupazione. Proprio come ho fatto io negli anni da ministro. Candidarsi a guidare una regione è una scelta di vita che richiede un impegno totale. Giudico offensivo anche solo pensare ad un lavoro part time come qualcuno sembrerebbe suggerire». 

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