Emergenza Esquilino. Sono i cittadini esasperati a pubblicare foto del degrado in cui versa il rione: non solo di cassonetti stracolmi di rifiuti, vere e proprie discariche a cielo aperto, ma immondizia ovunque, persone che raccolgono da terra come possono scarti di alimenti, altri disperati che se ne cibano, gabbiani e topi che pasteggiano dai sacchetti abbandonati sui marciapiedi di fianco ai portoni, ratti morti e clochard sdraiati tra passanti e immondizia.
«Giaciglio di un clochard vicino a un hotel, con i turisti inorriditi che scattavano foto. Pulito alla meglio da me», scrive Andrea Bellomo postando una foto. «Via Napoleone III, ore 12,20, tra lo stupore dei turisti.....per inciso a me dei turisti importa poco, sono addolorata e schifata per come viene trattata Roma e per lo schifo che dobbiamo sopportare noi cittadini, noi esquilini... Ieri ho pagato 360,00 di Tari... Per cosa?», scrive sul gruppo di quartiere di Facebook, Flavia della Branca, suggerendo «Una petizione per chiedere un incontro con amministrazione, Ama, associazione commercianti e forze dell'ordine? Con un impegno scritto!».
EFFETTO BOOMERANG
La piazza virtuale purtroppo si aggiorna di continuo.
Rifiuti, modello Parigi per Roma: l'impianto ha valorizzato un quartiere
Stefano Marin, assessore all'ambiente del Municipio, si dà tanto da fare ma ammette: «L'Esquilino sta in sofferenza rispetto ad altre zone mentre andrebbe rivalutato, accoglie tutto il turismo pendolare d'Italia. Mi sembra poco giusto non accoglierli con decoro e pulizia. Per questo da stasera partirà un'operazione di decoro urbano da Santa Croce a piazza Vittorio, che coinvolgerà tutto l'Esquilino. Una bonifica che aspettavamo da tempo».
LA PROTESTA
Ma molti intanto parlano di una protesta collettiva: «Non paghiamo la tari, sono settimane che versiamo in queste condizioni e non si vede l'ombra nemmeno di uno spazzino, le strade puzzano di urina, sono impregnate dei liquidi dell'immondizia e i marciapiedi sono inutilizzabili», racconta Fabio Lazzarini. «Siamo stanchi di vivere nel degrado. A volte la situazione è insostenibile». Succede quando un tappeto di rifiuti ricopre i marciapiedi, colpa del vento, dei gabbiani, del degrado che porta altro degrado. «Al pensiero che il 29 luglio bisogna pagare la Tari (e caramente) per un servizio inesistente c'è da indignarsi proprio. Se tutto va bene, il colera non ce lo toglie nessuno... altro che Covid!», chiosa Carmen Trimarchi.