Mattarella, discorso integrale 25 aprile: «Doverosa l'unità sull'antifascismo. L'Italia era sottomessa a Hitler, pietà mai prevista»

Giovedì 25 Aprile 2024, 12:34 - Ultimo aggiornamento: 18:21

Il regime di terrore

«Con queste barbare uccisioni, nella loro strategia di morte, i nazifascisti cercavano di fare terra bruciata attorno ai partigiani per proteggere la ritirata tedesca, di instaurare un regime di terrore nei confronti dei civili perché non si unissero ai partigiani, di operare vendette nei confronti di un popolo considerato inferiore da alleato e, dopo l'armistizio, traditore».

«Si trattò di gravissimi crimini di guerra, contrari a qualunque regola internazionale e all'onore militare e, ancor di più, ai principi di umanità - ha aggiunto -. Nessuna ragione, militare o di qualunque altro genere, può infatti essere invocata per giustificare l'uccisione di ostaggi e di prigionieri inermi».

«I nazifascisti ne erano ben consapevoli - ha sottolineato Mattarella -: i corpi dei partigiani combattenti, catturati, torturati e giustiziati, dovevano rimanere esposti per giorni, come sinistro monito per la popolazione. Ma le stragi di civili cercavano di tenerle nascoste e occultate, le vittime sepolte o bruciate. Non si sa se per un senso intimo di disonore o per evitare d'incorrere nei rigori di una futura giustizia, o, ancora, per non destare ulteriori sentimenti di rivolta tra gli italiani».

«Occorre - oggi e in futuro - far memoria di quelle stragi» nazifasciste «e di quelle vittime e sono preziose le iniziative nazionali e regionali che la sorreggono. Senza memoria, non c'è futuro».

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