Punto di partenza è il viaggio di Hasekura Tsunenaga, primo samurai-ambasciatore giapponese, figura emblematica e vassallo convertito al cristianesimo che nel 1615 arrivò in Italia indossando sontuosi drappi indiani e cappelli “alla romana”. L’ambasciatore fu ospitato proprio nel Castello di Santa Severa, a poca distanza dal porto romano di Civitavecchia, importante teatro di scambi culturali. Tsunenaga, partito da Ishinomaki in Giappone, fu mandato in spedizione a Roma per incontrare Papa Paolo V. Questo viaggio rappresenta l’unica risposta diplomatica e politica negli anni delle grandi navigazioni, dell’Asia Orientale all’Occidente. I rapporti diplomatici tra Italia e Giappone, sorti per necessità di carattere commerciale, continuarono poi positivamente nei decenni successivi.
Nelle sale del Castello sono in mostra capi creati da famosi stilisti, designer emergenti, sarti e ospiti internazionali che hanno interpretato in vario modo il tema del giapponismo.
Allestiti come opere d’arte sono esposti antichi kimono giapponesi, obi e hakama, provenienti da importanti collezioni private. Tra le creazioni moderne presenti quelle di Antonio Marras, Gattinoni, Comme des Garçons, Maurizio Galante, Issey Miyake, Yohji Yamamoto. In mostra anche i costumi provenienti dagli archivi storici del Teatro dell’Opera di Roma.
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