Teatro Quirino, torna “Dieci piccoli indiani” con un finale a “sorpresa”

Teatro Quirino, torna “Dieci piccoli indiani” con un finale a “sorpresa”
di Valeria Arnaldi
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Martedì 9 Gennaio 2018, 10:57
Una lunga storia che risale a ben prima della pubblicazione nel 1939 e perfino della scrittura nel 1936, fino ad arrivare al 1868 con la canzone di Septimus Winner Ten little niggers, poi trasformata in Dieci piccoli indiani, citata più volte nel romanzo. La consacrazione del pubblico, con oltre 110 milioni di copie, che ne fanno il giallo più venduto in assoluto e il terzo romanzo nella classifica dei best-seller dai maggiori incassi della storia. Poi, le tante versioni teatrali - è stata la stessa autrice nel 1943 ad adattarlo per il palco - e cinematografiche, anche d'autore, che della trama hanno moltiplicato atmosfere e interrogativi.
Il capolavoro letterario di Agatha Christie, pubblicato nel 1939 in Inghilterra con il titolo Ten Little Niggers, l'anno dopo in Usa come And Then There Were None, divenuto poi - non negli Usa - Dieci piccoli indiani, torna in scena a ribadire il suo fascino senza tempo. Il Teatro Quirino, da domani al 21 gennaio, alza il sipario su Dieci piccoli indiani e non rimase nessuno!, con la regia di Ricard Reguant.

TRAMA
La trama è nota: nell'Europa del 1939, dieci sconosciuti vengono invitati su un'isola deserta a confrontarsi con un gioco di morti misteriose. La sorpresa è in un finale nuovo che è, in realtà, quello originale. Portando l'opera in scena, infatti, l'autrice decise di cambiare la conclusione, dato il momento storico, per smorzare l'intensità drammatica. Ora, per la prima volta nella storia della commedia e in accordo con la Agatha Christie Limited, ad arrivare sotto i riflettori è lo sviluppo del romanzo, con tutte le sue oscurità, le sue inquietanti domande, in uno svolgimento che tiene con il fiato sospeso, sia nella definizione dei personaggi, sia nell'ambientazione anni Quaranta, con scenografia Art Decò, sia appunto nella conclusione.
Sul palco, alcuni protagonisti della scena italiana nelle sue diverse generazioni: da Giulia Morgani, Tommaso Minniti e Caterina Misasi a Pietro Bontempo, Mattia e Leonardo Sbragia, Ivana Monti fino a Luciano Virgilio, Alarico Salaroli e Carlo Simoni. «Questa nuova versione teatrale si adatta ai tempi e all'estetica del momento facendo godere il pubblico nella ricerca dell'enigma preparato dalla Signora Agatha - dice il regista - questi dieci piccoli indiani bloccati nell'isola sono vittime o assassini? È la stessa domanda che la scrittrice pone a se stessa mostrando al pubblico il lato nascosto di una classe borghese e aristocratica». Una scelta forte. «Sembra quasi - afferma - una vendetta della Christie verso una classe dirigente nella società inglese in cui la stessa scrittrice vive agiatamente e dalla quale vuole evadere costringendosi a diventare la carnefice dei suoi personaggi».
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