Forza Italia, il partito spaccato dalla sindaca di Viterbo Chiara Frontini: la situazione

Con la presentazione della sua lista civica alle ultime elezioni in Provincia, si sta andando verso l’allargamento della maggioranza

Forza Italia, il partito spaccato dalla sindaca di Viterbo Chiara Frontini: la situazione
di Massimo Chiaravalli
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Mercoledì 17 Aprile 2024, 07:00

Diverse sfumature di azzurro. Non saranno cinquanta, come quelle del celebre romanzo, ma in Forza Italia ci sono e non si cerca neanche di nasconderle. Il casus belli è la sindaca Chiara Frontini, che la sta spaccando in due. Con la presentazione della sua lista civica alle ultime elezioni in Provincia, si sta andando verso l’allargamento della maggioranza che prima del voto era già formata dai berluscones e dal Pd. Parallelamente, tra gli azzurri in Comune Elpidio Micci non ha firmato la mozione di sfiducia, mentre Giulio Marini - appena subentrato al leghista Claudio Ubertini - sì. Una differenziazione che ha fatto subito arrivare la reazione del vicesegretario di Fi Giuseppe Fraticelli.

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La situazione

A palazzo dei Priori «Fi - dice - è organizzata con il proprio e unico referente Elpidio Micci. È dunque il consigliere Micci l’unico titolato a parlare ed operare in rappresentanza del partito azzurro».

Una situazione abbastanza contorta, in quanto Marini ha corso con la lista Forza Italia, Udc e Fondazione, mentre Micci con una lista civica, per poi rientrare dopo le elezioni e costituire il gruppo dei forzisti. Si riparte dalla mozione di sfiducia, che non ha raggiunto il numero necessario di firme per essere presentata. «Io l’ho firmata - spiega Marini - insieme a Fratelli d’Italia e alla Lega». Ma non insieme a Micci. «Lui non si è candidato con Fi, io sì. Il problema non sono io. Rappresento quell’elettorato, se poi altri personaggi politici con altre motivazioni e altre strategie vogliono fare cose diverse, non mi hanno coinvolto. E dico tranquillamente che continuo sul mio percorso. Se dovessero esserci valutazioni diverse, qualcuno me le dovrà dire. Oggi faccio questa: sono entrato grazie alle dimissioni di Ubertini, mi attesto su quella linea di pensiero con la quale i cittadini ci hanno permesse di andare lì. Ovvero all’opposizione. E allora faccio l’opposizione».

Con Marini c’è l’ex sindaco Giovanni Arena. Se ci saranno cambi di direzione vuole essere avvertito. «Se fosse vero un avvicinamento al sindaco Frontini - continua Marini - ci saranno motivazioni programmatiche e politiche da comunicare alla città. Qualcosa dovranno dire, non si fa tutto nelle segrete stanze, l’elettorato deve sapere. Io ho detto dove sto». Distante dalla sindaca. Come sull’ex tribunale. «È un’aberrazione farci un mercato agricolo. È un complesso monumentale dove si sono svolti processi di mafia. Non può essere utilizzato per vendere frutta e verdura. Deve essere un punto focale per cultura e turismo. Se vogliamo ipotizzare una candidatura a capitale europea della cultura in quella sala non può andare l’ortofrutta, ma le storie della città».

Per Fabrizio Purchiaroni, freschissimo di nomina a commissario comunale di Forza Italia, subito la prima grana. «Sono contento della fiducia del segretario provinciale Romoli, di quello regionale, Fazzone, e dall’onorevole Battistoni. Nei prossimi giorni prenderò contatti per dialogare con tutti. L’obiettivo è aggregare. Marini ha grande esperienza alle spalle, si troverà un punto di incontro e vedremo di chiarire la situazione. Se poi non si risolve, ognuno andrà per la propria strada». Dall’esterno di vedono legati gli aspetti della sfiducia e il probabile accordo in Provincia con la lista civica che fa capo a Frontini. «Credo che sia prematuro, formalmente non c’è ancora una maggioranza. Io sono per Fi punto centrale del centrodestra. Aspettiamo gli sviluppi - conclude Purchiaroni - bisogna trovare un equilibrio per governare che va cercato a 360 gradi, non solo guardando al centrodestra e al centrosinistra. Servono intese più ampie».

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