Chieti, i due palazzi si inclinano: «Rischiano di collassare», il Comune vuole demolire

Gli edifici “Miravalle A e B” di via Minzoni sono abbandonati da tempo e ora pericolanti

Chieti, i due palazzi si inclinano: «Rischiano di collassare», il Comune vuole demolire
di Alfredo D'Alessandro
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Giovedì 25 Aprile 2024, 10:20

CHIETI – I palazzi Miravalle A e Miravalle B lungo via don Minzoni, dovranno essere demoliti, quella che prima sembrava un’opzione è diventata una necessità. Ieri mattina il sindaco Diego Ferrara ha presieduto nella sua stanza una riunione operativa del gruppo di lavoro, in prevalenza tecnici, che da mesi si occupa del versante della collina a maggior rischio idrogeologico. I due edifici, uno dei quali spicca per il colore celeste della tinteggiatura, sono stati sgomberati da un paio di anni circa ma con il passare del tempo si sono inclinati verso valle, costituendo una fonte di potenziale rischio per le aree sottostanti. La situazione è complessa: i proprietari degli appartamenti di uno dei due edifici sono favorevoli all’abbattimento, quelli dell’altro edificio a quanto pare non lo sono. Il Comune, dunque, sta valutando se intervenire direttamente, anche perché nella situazione attuale ne va dell’incolumità pubblica. Qualora decidesse di operare direttamente, l’ente dovrebbe comunque bandire una gara d’appalto pubblica: la spesa stimata è di circa 600.000 euro assegnati dalla Protezione Civile (che ha dato la propria disponibilità) a valle di una filiera che porta fino a Roma. In ogni caso si tratterà di un intervento complesso perché oltre alla demolizione, bisognerà mettere in sicurezza l’area, rimuovere e smaltire i detriti, riperimetrare, chiudere le strade.

Il tutto mentre l’intero versante continua ad essere monitorato sia con gli inclinometri che con un sistema satellitare e ad oggi l’unica buona notizia è che non si registrano altre criticità.

MONITORAGGIO

«Vorrei che i cittadini sapessero - dice il sindaco Diego Ferrara - che una grande fetta della nostra giornata è attualmente rivolta a questi problemi. Il nostro obiettivo è anche poter riaprire la scuola Della Porta che era stata evacuata non per un pericolo diretto ma perché insiste su un’area a rischio». Purtroppo lo svuotamento ed il sostanziale abbandono dei due edifici, unitamente alla chiusura della scuola, ha trasformato quel tratto di via don Minzoni in una sorta di terra di nessuno in cui sono stati abbandonati vari rifiuti, mentre le crepe sui muri esterni e le porte deformate dei garage danno l’idea delle condizioni strutturali che hanno portato all’evacuazione. Più a monte i residenti del condominio “Bella dormiente”, raggiunto una settimana fa da una ordinanza sindacale di interdizione ma l’edificio può essere recuperato, stanno cercando una sistemazione. Il Comune può contare su un milione di euro per l’autonoma sistemazione e su 2,5 milioni per le opere di mitigazione del rischio idrogeologico.

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