Ultimo volo per il caccia “Amx”, il velivolo più longevo della nostra Aeronautica Militare che in 35 anni di servizio ha operato sui cieli di tutte le zone di guerra negli ultimi decenni, dai Balcani all'Iraq. La cerimonia di commiato si è tenuta alla base di Istrana, alla presenza, tra gli altri, del Ministro della Giustizia Carlo Nordio e il capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Luca Goretti, che ha detto: «Oggi salutiamo un velivolo che ha fatto la storia dell'Aeronautica militare. Per noi un aeroplano non è un semplice pezzo di ferro ma parte della famiglia. Dietro questo aereo c'è un mondo sommerso di gioie e dolori, di emozioni, di persone che lo hanno gestito, manutenuto, lo hanno portato in volo consentendo di raggiungere risultati e mantenere standard operativi straordinari».
Una cerimonia di congedo con invitata speciale la pattuglia delle Frecce Tricolori, un grande omaggio per i cinque aerei Amx ancora operativi.
La storia degli Amx
Il primo Amx fu assegnato nel 1989 al 103esimo Gruppo volo del 51esimo Stormo di Istrana, per poi entrare in linea successivamente anche al secondo Stormo di Rivolto-Codroipo (Udine), al terzo Stormo di Villafranca (Verona) e al 32esimo Stormo di Amendola (Foggia), per andare progressivamente a sostituire i modelli «G91» e «F104».
Progetti futuri
Quattro dei cinque esemplari, due monoposto e due biposto, saranno collocati all'aeroporto di Piacenza, sede individuata per la realizzazione del Flying Museum dell'Aeronautica Militare. Non è tuttavia escluso un loro impiego anche per operazioni di addestramento e per sperimentazioni della propulsione aerea con biocarburanti. E se oggi è stato l'inizio del phase-out per gli Amx, anche un altro velivolo simbolo, il “Tornado”, sarà verosimilmente dismesso dal parco dell'aeronautica militare tra il 2027 ed il 2028. È stato sempre il generale Luca Goretti a parlarne, ad Istrana: «È giusto che sia così, un ciclo di vita di un aereo militare dura circa 40 anni e il debutto del Tornado risale al 1982». In un orizzonte più lontano, l'Aeronautica «sta già guardando al successore dell'Eurofighter attraverso un progetto con il Regno Unito ed il Giappone. Non possiamo rimanere indietro. In 100 anni abbiamo dimostrato che l'aeronautica guarda sempre al futuro», ha spiegato l'ufficiale.